A Sondrio, in una delle arterie principali che solcano la Valtellina, un take away alternativo ai tempi del coronavirus: vino, farine, patate, uova, ortaggi. Si ordina telefonicamente e si ritira su strada. L’idea di Orto Tellinum per continuare a offrire prodotti locali e di qualità, in ottemperanza con le norme vigenti.
Orto Tellinum è una micro-azienda agricola di montagna che da almeno 5 anni in media Valtellina, zona Teglio (So), recupera e gestisce terreni terrazzati abbandonati. “Produciamo principalmente vino naturale da viti secolari di Nebbiolo-Ciuvinasca e altri vitigni rari e autoctoni, oltre a ciò ci dedichiamo alla coltivazione di cereali locali e patate della biodiversità alpina, le lavorazioni sono a impatto minimo e pressoché tutte manuali. Organizziamo corsi di viticoltura eroica, cerealicoltura e orti didattici con le scuole” racconta Jonatan Fendoni tra i fondatori di Orto Tellinum.
“Abbiamo scelto di non fare consegne a domicilio, per diminuire il numero di persone in movimento e per tutelare la salute degli addetti alle consegne – spiega – Ci siamo organizzati diversamente, abitando lungo l’arteria principale della valle, riceviamo le richieste via telefono e lasciamo i prodotti in luogo concordato fuori casa. Il ritiro viene effettuato solo da persone che possono muoversi in ottemperanza delle normative vigenti”.
Tra i prodotti offerti ci sono vino, farine, patate, uova, ortaggi… tutti con una storia e un gusto sorprententi. “Produciamo Vino TZERB da uve di vecchie viti secolari, tutte lavorazioni manuali estreme, vinificato in naturale e senza solfiti aggiunti – spiega – grano saraceno varietà Nustràn, grano siberiano valtellinese (Nzibaria), segale invernale di Teglio, mais rostrato rosso di Valtellina, Patate blu di Valtellina e altre varietà rare, ortaggi dall’orto coltivato in modo naturale – prosegue – Data la nostra realtà di montagna, con persone diffuse su un territorio molto vasto, difficilmente si riesce a essere capillari ma le risposte sono molto positive e solidali, nella piena comprensione della situazione attuale”.
Una comprensione che – sperano – si tramuti in maggiore consapevolezza. “Una maggiore attenzione delle persone sulle autoproduzioni, sulle piccole realtà locali attente alla salute delle persone e dell’ambiente. Un cambiamento radicale degli stili di vita iper-consumistici, con un distacco dalla mera visione del profitto economico, consapevoli che ognuno debba dare un buon esempio concreto nella vita di tutti i giorni. Certo, lo speriamo e lo speriamo già da un pezzo, nel mentre, ci attiviamo in continuazione per velocizzare questi processi, cercando di sensibilizzare, in ogni modo, sempre più persone”.
“Sogniamo, sogniamo tanto – conclude Jonatan – Persone più attente alle relazioni umane, sogniamo di respirare aria più pulita, una sostanziale armonizzazione con i ritmi della natura, alla quale apparteniamo, uscendo dalla visione antropocentrica imperante, ritornando o divenendo osservatori attenti di ciò che ci circonda, senza logica “estrattiva” ma realmente “conservativa”.
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