(nella foto a sinistra John Button e a destra Bill Mollison)
Che cosa significa per Lei permacultura?
Per me la permacultura è una struttura /metodo per progettare e “ordinare” sistemi, sia progetti che la vita in generale.
Quando ha conosciuto la Permacultura, e in quali circostanze?
Conobbi la permacultura intorno al 1976, poco prima di comprare il mio terreno nella parte settentrionale del Nuovo Galles del Sud, per ‘scappare’ dalla cittá. Poi, una volta resomi conto del poco che sapevo su cosa fare con quel terreno, mi tuffai in essa a capofitto per approfondire, inizialmente attraverso di un workshop facilitato da Bill Mollison e Tony Gilfedder in un posto appropriato, il cui nome era il Giardino dell’Eden. Lo era, e mi resi anche conto della sua importanza per sviluppare il mio sito. Funcionó benissimo, creando così le basi per creare il nostro Giardino dell’Eden.
Cosa Le piace di più della Permacultura? E per quanto riguarda la Sua professione?
I like that
Mi piace il fatto che la permacultura tratti con sistemi completi invece di trattare ogni situazione come una serie di singoli elementi messi in qualche modo insieme. Mi piace la sfida della progettazione vista sia come una maniera di usare il potere di ordinare un luogo e allo stesso tempo l’essere umilmente cosciente delle limitazioni della mia capacitá di essere cosciente di tutte le influenze relative al sito.
In quale campo specifico di Permacultura sta lavorando principalmente
Oltre al lavoro continuo di progettazione in climi diversi e culture di tutto il mondo, la rigenerazione del deserto detiene posto speciale per me, è una passione particolare, e situazioni di emergenza o di crisi (inondazioni in Pakistan, afflusso di migranti e la loro integrazione). Progettare per gli estremi sembra essere troppo spesso trascurato.
In quali progetti di Permacultura sta partecipando?
Sono troppi per elencarli. Ho progettato dozzine – forse piú di un centinaio – di siti diversi negli ultimi 40 anni. I progetti piú importanti, quelli que mi sono piú cari, a parte dei miei terreni in Australia, in India en quí in Piemonte, sono: la riforestazione della montaña sacra Arunachala nel sud dell’India (che ha compreso lo sviluppo di un enorme vivaio, il piú grande orto in un tempio in India, educazione ambientale nel villaggio e nella scuola, la rigenerazione di terreni degradati, una fattoria per la dimostrazione della permacultura); il piano generale per il sito della Green School di Bali, Indonesia; la rivegetazione della Turte Island (sempre a Bali); la riprogettazione e l’implementazione della comunitá e villaggio turistico Finca Argayall a La Gomera, nelle isole Canarie. Introduzione della permacultura per PLAN International South East Asia (progetto, corsi, consigli di pianificazione strategica per 2-3 anni).
Secondo Lei il movimento della permacultura è migliorato negli ultimi decenni, sia nel suo paese che in tutto il mondo?
Si, è cresciuto enermemente, sia in Italia che globalmente. Alla International Permaculture Convergence di Londra vi sono stati rappresentati 120 paesi! La mia única critica di questo miglioramento è stata la diluizione del corso di progettazione di permacultura, in cui il tempo destinato allo studio del curriculum originale è stato spesso tagliato e diluito significativamente, e sostituito da attivitá pratiche senza aver prolungato la sua durata. Le attivitá pratiche vanno bene, ma se sostituiscono l’attenzione alla progettazione olistica e integrata allora non è ne permacultura ne un PDC, ma solo un insieme di metodi e tecnologie.
Ha scritto libri Permacultura?
Si, uno: Tibetan Sustainable Living Project, assieme a Jonathan Halpern
Se sì, quando ha scritto il Suo primo libro? Cosa l’ha spinta a scriverlo?
Nel 2003, impartendo il primo corso per la comunitá tibetana in esilio, con partecipanti proveniento da tutte le zone climatiche dell’India, divenne chiaro che c’era bisogno di un manuale per proporre un approccio olistico all’uso sostenibile della terra e per uno sviluppo comunitario dinamico. Il libro fu una risposta a quella necessità.
Come si può salvare il mondo con la Permacultura, secondo Lei?
Mah, questa è una esagerazione. C’è cosí tanto da fare, ma la permacultura puó certamente giocare un ruolo. Rispettando e promuovendo il concetto originale di progettazione di sistemi completi invece di sostituirlo con un semplice trasferimento tecnico e tecnologico. Le buone practiche rimangono buone ma l’inclusione in esse di una buona progettazione olistica è in definitiva la cosa piú importante.
C’è un calo del mercato del lavoro e sembra essere in diminuzione anche la possibilità di fare carriera. Può la Permacultura aprire nuove possibilità per le giovani generazioni?
Certamente, in futuro c’è un gran bisogno di focalizzarsi nella riparazione dei danni che sono stati fatti e cambiare l’attuale relazione col pianeta e l’ambiente. Ció significa che l’orizzonte di applicazione della permacultura dovrebbe essere illimitato.
Città o campagna, dove pensa la Permacultura avrà un impatto più forte nei prossimi anni?
Considerando la concentrazione della popolazione che vive nelle zone urbane, è li che la la permacultura dovrebbe concentrare gran parte della sua attenzione, ma è essenziale lavorare in entrambe.
La Permacultura è generalmente contro l’attuale visione materialistica di accumulo indefinito di merci, denaro e piacere … se non è materialista, la Permacultura è spirituale?
Diventare meno materialisti deve inevitabilmente implicare essere piú coscienti, ma dire che questo sia ‘spirituale’ è quantomeno soggettivo. La spiritualitá non è necessariamente l’opposto del materialismo.
Secondo Lei la Permacultura può essere un buon modello per le grandi aziende agricole o è un modello adatto solo alle piccole aziende agricole?
Puó esserlo per entrambe. La permacultura si occupa delle attitudini: come consideriamo noi stessi e le relazioni fra tutti gli elementi – sicché l’applicazione puó e deve essere adattata a entrambe. Le applicazioni specifiche della progettazione saranno diverse, ma i principi sono gli stessi.
Qual è, secondo Lei, la relazione tra Permacultura e l’ampia famiglia di “nuove agricolture” che si stanno diffondendo in tutto il mondo, come la gestione olistica, agroecologia, l’agricoltura naturale e sinergica o con la vecchia scuola di agricoltura biodinamica?
Perché queste domande sembrano concentrarsi sull’agricoltura invece sui sistemi in generale? Questo è riduzionismo. La permacultura è un quadro teorico per la progettazione di sistemi ed è perfettamente applicabile per essere pare di tutti questi aspetti dell’agricoltura. Non è necessario che vi sia contraddizione alcuna fra di loro.
Quest’anno, l’Italia ospiterà il EUPC, a Bolsena, splendida località del lago, nella Regione Lazio. Vuoi lasciare un messaggio alla gente che non saranno in grado di partecipare?
Dopo più di 30 anni di lavoro e gioco con la permacultura, ho finalmente partecipato a una grande convergenza lo scorso anno alla “Convergenza Internazionale di Permacultura” a Londra. (NDR: la IPC, International Permaculture Convergence si tiene ogni due anni, in vari paesi del mondo, nel 2017 si terrà in India). E’ una così grande fonte di ispirazione avere l’opportunità di incontrare e mescolarsi con così tante persone che fanno una tale varietà di cose diverse con la Permacultura, ben oltre le mie fantasie più folli quando ho iniziato io, così tanto tempo fa, pensandola puramente come un sistema di progettazione di terreni. Il cielo è il limite. Bolsena sarà meravigliosa!
Chi è John Button
Ha insegnato PDC dal 1989 in India, Tailandia, Filippine, Indonesia, Nigeria, Italia, Germania, Pakistan oltre ad aver tenuto laboratori e introduzioni alla Permacultura in molti altri paesi: Australia, Spagna, Russia, Eritrea, Olanda. Circa più di 30 PDC fra il 1989 e il 2015. E’ coordinatore di progetto per un’ampia riforestazione e rigenerazione ambientale in India; per la riforestazione di un’isola arida a Bali; per la progettazione della famosa Green School di Bali; per la pianificazione del paesaggio dell’hotel a La Gomera, Teneriffe, Bali. Ha sviluppato molti progetti ed effettuato molte consulenze per privati, ONG, università e college, istituzioni e comunità in tutto il mondo; ha seguito la progettazione e l’implementazione di terre private sub-tropicali australiane, Italia alpina, sud dell’india tropicale inclusi progettazione e costruzione di abitazioni, giardini e food forest. Ha un’ottima capacità di gestione dell’acqua ed ho avuto successo nella rigenerazione delle terre incolte.
NatureDesigns usa i principi della Permacultura per progettare e sviluppare sistemi sostenibili. «Per noi – spiegano – la Permacultura è un ‘matrimonio fra persone e luogo’. La nostra filosofia e reputazione si basa sulla creazione di relazioni forti e armoniose nel senso più profondo: fra le piante, gli animali, le strutture, le persone e i paesaggi. Ciò include situazioni diverse e divergenti: abbiamo progettato e implementato progetti in Europa, Australia, Sud-Est Asiatico, Asia meridionale, Sud America, Africa e Russia. Queste situazioni comprendono progetti per resort, fattorie, riforestazioni, rigenerazione di terre abbandonate, ambienti scolastici, abitazioni, perfino una casa-barca. Crediamo che la produttività, una limitata manutenzione, la sostenibilità e la bellezza dovrebbero essere integrate in ogni situazione della vita. Abbondanza e piacere sono naturalmente compagni e la diversità dell’individualità insiste su progetti specifici per ogni situazione per riflettere sia i bisogni che i desideri del cliente e del suo ambiente circostante. Il nostro lavoro manifesta questo credo».
PER SAPERNE DI PIU’