Pesticidi presenti anche a distanza dai campi trattati: lo studio di Générations Futures
homepage h2
I ricercatori di Générations Futures, con il rapporto EXPORIP pubblicato nel novembre 2021, avevano dimostrato che i vetri delle finestre degli edifici che si trovavano all’interno di un raggio fra 20 e 100 metri dall’area agricola irrorata, contenevano sulla loro superficie da 1 a 8 principi attivi diversi.
Con questo ulteriore rapporto: Pesticides c’est dans l’air!, Générations Futures ci fornisce un nuovo studio sulla deriva dei pesticidi e sulla “reale” efficacia di una Zona di Non Trattamento (ZNT) di 10 metri dai terreni irrorati da pesticidi, come attualmente previsto in Francia.
Per 18 settimane, i sensori posti a a 33 metri (sensore 1) e a 1 metro (sensore 2) dal confine, hanno rilevato le quantità di pesticidi presenti nell’aria.
I pesticidi sono stati assorbiti da una schiuma di poliuretano inserita sul supporto interno dei sensori.
La campagna di monitoraggio è stata divisa in 6 periodi di 3 settimane, la schiuma di poliuretano e i supporti dei sensori sono stati prelevati e sostituiti contemporaneamente ogni 3 settimane.
Sono state ricercate 77 molecole diverse, tutte incluse nella lista delle 90 sostanze da monitorare a livello nazionale definite da Anses (Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail) per la Campagna Nazionale Esplorativa per la misurazione dei residui di Pesticidi nell’aria (2018 – 2019).
Più in dettaglio: dei 77 pesticidi testati, 20 sono stati rilevati e quantificati almeno una volta nel sensore 2 (a 1 metro) mentre 15 sono stati trovati almeno una volta nel sensore 1 (a 33 metri).
Il PBO (Monossido di piombo) è stato trovato solo nel sensore 1 (a 33 m) mentre Fluopyram, Cyprodinil, Difenoconazolo, Metazachlor, Fosmet e il diserbante 2,4 DB sono stati trovati solo nel sensore 2 (a 1 m).
Come previsto, in 5 periodi su 6 le quantità di pesticidi catturati nel sensore 2 (più vicino al campo) erano superiori a quelle intrappolate nel sensore 1 (più lontano). Tuttavia, nel periodo 4, il sensore più lontano ha intrappolato più pesticidi di quello situato proprio accanto ai campi.
In totale in tutto il periodo di campionamento il sensore 1 più lontano (33 m) ha intrappolato 13490.8 ng di pesticidi, (rispetto a 25502.9 ng per il sensore 2 situato a meno di 1 m dal campo).
A ragione di questo studio, Générations Futures chiede che siano messe in atto delle Zone di Non Trattamento che garantiscano una minore esposizione ai pesticidi e ribadisce la sua richiesta perché vengano costituite delle ZNT di almeno 100 metri di distanza dalle abitazioni.
A breve riprenderanno le irrorazioni di pesticidi e si ripresenterà con urgenza la necessità di minimizzare l’esposizione di tutti coloro che resiedono in prossimità delle aree agricole. Come sostiene Fiorella Belpoggi: “se si vuole davvero la transizione ecologica bisogna favorire il passaggio all’agricoltura biologica. E per farlo va ristretto il numero di pesticidi autorizzati, a parità di caratteristiche tecniche, vanno lasciati sul mercato solo i meno pericolosi definendo protocolli e calendari per il loro utilizzo. Va evitata l’espansione delle colture nelle vicinanze delle zone abitate come purtroppo avviene abitualmente quando si tratta di colture molto redditizie come vigneti e frutteti”».