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Pesticidi: scrivi anche tu al tuo sindaco

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L’uso di pesticidi e diserbanti chimici tossici sta dilagando, con grave danno al territorio e alla salute della popolazione. Nelle Marche alcuni Gruppi D’acquisto, associazioni e la Rete dell’economia solidale hanno dato vita a una proposta di regolamento che è stata sottoposta ai sindaci di diversi Comuni per stringere le maglie della regolamentazione. Prendi esempio e scrivi anche tu al tuo sindaco!
La stesura della proposta di regolamento è stata realizzata da REES Marche in collaborazione con Lupus in Fabula di Fano, il GAS Catria Nerone e Cagli e Progetto acqua di Urbania. Terra Nuova condivide con i lettori questa proposta di regolamento (che potete scaricare nel pdf in fondo all’articolo) affinchè possa essere di ispirazione per tutti quei cittadini e movimenti che nel proprio Comune di residenza vorranno sottoporre analoga proposta ai sindaci in loco.Da un’emergenza non più ignorabile nascere dunque l’azione dei Gruppi di acquisto solidale di Arcevia, Montecarotto e Serra de Conti (Marche) che hanno inviato a tutti i sindaci della loro vallata e a svariate istituzioni, via posta

certificata, una lettera con richiesta di intervento sull’utilizzo illegale di agrofarmaci e la proposta di Regolamento comunale per l’utilizzo di prodotti fitosanitari.
Ecco alcuni punti che riguardano divieti di utilizzo di agrofarmaci previsti dalla normativanazionale che vengono molto spesso violati, come illustrano i promotori della iniziativa:
– l’utilizzatore di agrofarmaci non può giungere sul luogo da irrorare con la botte dell’atomizzatore già piena, ma deve arrivare con i contenitori sigillati e riempire la botte sul posto per quanto è necessario;
– divieto di effettuare la distribuzione della miscela con l’irroratrice ferma;
– distanza da rispettare da pozzi con acqua destinata al consumo umano, incluso l’utilizzo per l’irrigazione di terreni: 200 metri di raggio dal pozzo;
– utilizzare il prodotto ad almeno 20 metri di distanza dai corpi idrici superficiali (es. fiumi, laghi, canali, ecc.);
– 30 metri di distanza da rispettare dalle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili (interpretiamo che fra queste aree ci siano anche le strade pubbliche su cui passano anche i pedoni);
– divieto di utilizzo quando è possibile lo sfalcio meccanico;
– divieto di utilizzo quando la zona interessata è in fioritura;
– divieto di utilizzo quando è prevedibile che nel giro di poco tempo pioverà;
– divieto di utilizzo quando tira vento;
– divieto di utilizzo in pre-raccolta se contenenti glifosato;
– obbligo da parte dell’utilizzatore di apporre cartelli dove ha irrorato il prodotto, posti nel campo trattato in modo visibile ed in numero sufficiente;
– se si effettuano trattamenti nelle vicinanze di abitazioni di campagna, strade private e colture confinanti, la nube irrorante non deve uscire dall’appezzamento trattato.
Da tenere presente che se l’utilizzatore del prodotto è persona diversa dal proprietario del terreno (es.: affittuario, terzista), il proprietario deve spesso rispondere in solido con l’utilizzatore. All’interno dei parchi il divieto di utilizzo di prodotti fitosanitari è assoluto e l’utilizzo in queste zone è un aggravante.

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