Referendum: la Svizzera dice no al bando dei pesticidi
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Era una buona occasione per un cambio di passo, per un messaggio di rispetto e tutela nei confronti dell’ambiente e della salute, ma la Svizzera ha votato in maggioranza no alla messa al bando dei pesticidi.
Era una buona occasione per un cambio di passo, per un messaggio di rispetto e tutela nei confronti dell’ambiente e della salute, ma la Svizzera ha votato in maggioranza no alla messa al bando dei pesticidi.
La Svizzera e’ la sede di uno dei piu’ importanti produttori mondiali di pesticidi, la Syngenta, con sede a Basilea, l’unico cantone in cui ha vinto il “sì” al divieto. Dal 2017, la societa’ e’ controllata dal gigante cinese ChemChina.
L’inasprimento delle misure preventive a disposizione della Polizia per la lotta al terrorismo e’ invece stato votato al 56,58%.
Le forze dell’ordine potranno pedinare, limitare gli spostamenti e convocare per colloqui tutti i sospetti a di sopra dei 12 anni.
Ampio il fronte di critica, secondo cui la legge non rispetta di diritti fondamentali, e anche l’Onu, che ha molti dei suoi uffici a Ginevra, e’ scesa in campo criticandola aspramente in quanto da’ alla polizia poteri arbitrari mettendo in discussione la politica sui diritti umani della Confederazione.
“La Svizzera – ha detto il relatore Onu sulla tortura Nils Melze – avra’ cosi’ la legge antiterrorismo meno professionale, piu’ inefficace e piu’ pericolosa del mondo, imbarazzante per lo stato di diritto”.
Quanto alla proposta di ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 entro il 2030, gli svizzeri l’hanno bocciata di stretta misura, con il 51,59%.
