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Revisione Pac, Greenpeace: «L’attacco alle norme ambientali europee è un regalo avvelenato per gli agricoltori»

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Il Parlamento europeo ha approvato la procedura d’urgenza per le modifiche alla Pac, la Politica agricola comune. Il voto è previsto dal 22 al 25 aprile. Dura la presa di posizione di Greenpeace e Legambiente.
Revisione Pac, Greenpeace: «L’attacco alle norme ambientali europee è un regalo avvelenato per gli agricoltori»

Commentando il voto del Parlamento europeo per applicare la procedura d’urgenza alle modifiche alla Politica agricola comune (PAC), Federica Ferrario di Greenpeace Italia ha dichiarato: «In risposta alle proteste degli agricoltori degli ultimi mesi, la politica europea sta trasformando le norme di protezione ambientale in un capro espiatorio, senza affrontare le vere cause della crisi che colpisce il settore. I politici europei, pur di non toccare gli interessi delle grandi aziende che traggono profitto dallo status quo, rischiano di condannare gli agricoltori a subire gli effetti di siccità e alluvioni sempre più gravi, senza fare nulla per affrontare la loro precaria situazione economica».
Il Parlamento europeo ha infatti approvato con 432 voti favorevoli la procedura d’urgenza sul piano della Commissione europea che prevede l’eliminazione di molti dei requisiti ambientali che gli agricoltori devono soddisfare per ottenere i fondi europei. Attiviste e attivisti di Greenpeace hanno protestato contro questa decisione portando una gigantesca mela “avvelenata”, alta più di tre metri, di fronte al Parlamento europeo a Bruxelles. La mela simboleggia il regalo avvelenato che la Politica europea rischia di fare agli agricoltori se sceglierà di eliminare le norme di protezione ambientali dai regolamenti della PAC.
Gli attivisti hanno inoltre esposto uno striscione con il messaggio “Senza Natura non c’è Agricoltura” per ricordare «che la riduzione delle norme di  protezione dell’ambiente e della biodiversità danneggia gli agricoltori stessi, dato che l’intensificarsi degli eventi climatici estremi, la scarsità di risorse idriche, l’impoverimento dei suoli e il declino della biodiversità influenzano negativamente anche la produttività agricola». 
«In Europa le piccole e medie aziende agricole stanno infatti scomparendo a ritmi allarmanti, divorate da imprese sempre più grandi e intensive, mentre il reddito degli agricoltori è minacciato dall’ingresso di prodotti extraeuropei a basso costo e dagli interessi della grande distribuzione che impongono prezzi talmente bassi da non coprire, in alcuni casi, neanche i costi di produzione – scrive Greenpeace – I ministri dell’Agricoltura hanno già indicato che i governi dell’UE sosterranno la proposta della Commissione europea di eliminare molte delle misure di protezione ambientale dai regolamenti della PAC. Il voto odierno del Parlamento europeo accelera la risposta del Parlamento a questa proposta, saltando i dibattiti e le votazioni nelle commissioni parlamentari e mettendola immediatamente ai voti durante la sessione plenaria del 22-25 aprile, l’ultima prima delle elezioni europee di giugno».
«La procedura d’urgenza per la revisione della PAC approvata dal Parlamento Ue – ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – rappresenta un atto molto grave e incomprensibile che mette in discussione i requisiti ambientali della politica agricola comunitaria che erano rimasti in piedi. Si tratta di un voto in forte controtendenza rispetto alla transizione ecologica che serve e che è in atto nel settore e che le stesse strategie europee Farm to fork e biodiversity 2030 indicavano con chiarezza. Purtroppo, i ministri dell’Agricoltura hanno già indicato che i governi dell’Ue sosterranno la proposta della Commissione europea di eliminare molte delle misure di protezione ambientale dai regolamenti della PAC. Il nostro auspicio è che l’Italia, con un forte atto di responsabilità, cambi rotta e bocci questa proposta di revisione in vista della prossima e definitiva plenaria a Strasburgo dal 22 al 25 aprile, prima delle elezioni europee”.
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Lobby e politica scippano l’agricoltura ai contadini
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