Revisione Pac, Greenpeace: «L’attacco alle norme ambientali europee è un regalo avvelenato per gli agricoltori»
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Il Parlamento europeo ha infatti approvato con 432 voti favorevoli la procedura d’urgenza sul piano della Commissione europea che prevede l’eliminazione di molti dei requisiti ambientali che gli agricoltori devono soddisfare per ottenere i fondi europei. Attiviste e attivisti di Greenpeace hanno protestato contro questa decisione portando una gigantesca mela “avvelenata”, alta più di tre metri, di fronte al Parlamento europeo a Bruxelles. La mela simboleggia il regalo avvelenato che la Politica europea rischia di fare agli agricoltori se sceglierà di eliminare le norme di protezione ambientali dai regolamenti della PAC.
Gli attivisti hanno inoltre esposto uno striscione con il messaggio “Senza Natura non c’è Agricoltura” per ricordare «che la riduzione delle norme di protezione dell’ambiente e della biodiversità danneggia gli agricoltori stessi, dato che l’intensificarsi degli eventi climatici estremi, la scarsità di risorse idriche, l’impoverimento dei suoli e il declino della biodiversità influenzano negativamente anche la produttività agricola».
«In Europa le piccole e medie aziende agricole stanno infatti scomparendo a ritmi allarmanti, divorate da imprese sempre più grandi e intensive, mentre il reddito degli agricoltori è minacciato dall’ingresso di prodotti extraeuropei a basso costo e dagli interessi della grande distribuzione che impongono prezzi talmente bassi da non coprire, in alcuni casi, neanche i costi di produzione – scrive Greenpeace – I ministri dell’Agricoltura hanno già indicato che i governi dell’UE sosterranno la proposta della Commissione europea di eliminare molte delle misure di protezione ambientale dai regolamenti della PAC. Il voto odierno del Parlamento europeo accelera la risposta del Parlamento a questa proposta, saltando i dibattiti e le votazioni nelle commissioni parlamentari e mettendola immediatamente ai voti durante la sessione plenaria del 22-25 aprile, l’ultima prima delle elezioni europee di giugno».
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