Risparmiare acqua nell’orto
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L’estate, con le sue elevate temperature, è un periodo particolarmente critico, in quanto all’accelerazione della traspirazione si aggiunge una maggiore evaporazione dell’acqua del suolo. La disponibilità di acqua per le piante dipende dalle piogge e dall’irrigazione, ma molto importante è anche la dotazione di humus nel terreno. Infatti l’humus, fra le molte qualità, ha anche quella di trattenere acqua. Inoltre gli apporti di letame e di compost, l’impiego di pacciamature organiche e la coltivazione dei sovesci fanno aumentare la sostanza organica nel terreno, facendo crescere la sua capacità di trattenere acqua e riducendo la necessità di irrigare.
In una situazione ottimale l’acqua occupa fra il 30 e il 45% degli spazi «vuoti» fra le particelle solide e gli aggregati del suolo. In queste condizioni gli spazi residui si riempiono di aria e così la radice può respirare e fare bene il suo lavoro. Quando si superano i contenuti ottimali le piante possono incorrere in problemi di asfissia radicale, mentre contenuti inferiori possono causare appassimento, scarso sviluppo delle piante e diminuzione del turgore dei frutti…
La misurazione scientifica dell’acqua nel terreno è un’operazione complicata, quindi per comprendere se è necessario irrigare si ricorre normalmente ad osservazioni di campo. Tutti conoscono un chiaro sintomo di carenza idrica: l’appassimento delle foglie…
Sempre nell’articolo:
>> Troppa acqua fa male
>> Come controllare gli eccessi idrici
>> Acqua di acquedotto e cloro
>> Gestire la pioggia
>> Come irrigare risparmiando acqua
>> PLUS: Una tabella con la stima del consumo di acqua per mq/settimana
La versione completa dell’articolo è disponibile nel numero cartaceo Luglio/Agosto 2010 di Terra Nuova o come eBook.
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