Poter far continuare a vivere la biodiversità è importantissimo e lo si fa anche “dal basso”, favorendo lo scambio di semi, come si fa da cinque anni in Piemonte.
Si è tenuta anche quest’anno con successo “Babele di Semi”, manifestazione giunta alla quinya edizione organizzata dall’Asci Piemonte presso la Cascina Roccafranca.
In tanti già dal mattino presto coloro che erano pronti a partire per lo scambio di piccole quantità di semi all’insegna della reciprocità secondo lo spitiro della giornata; accanto ai semi, le schede con relative informazioni e modalità di coltivazione. Grande affluenza e il pasto condiviso. Per molti una occasione per ritrovarsi dalla precedente Babele di semi e condividere successi e necessità di cambiamenti nelle loro coltivazioni avvenuti nell’anno trascorso. Numerosi anche i bambini, alcuni più grandi dietro i tavoli a presentare coi genitori semi dei propri orti, quelli più piccoli a condividere i giochi ed i pasti nello spazio bimbi.
«E’ stato bello vedere persone sedute attorno ai tavoli, riunite per scambiare le proprie esperienze di semina, di coltivazione, di conservazione dei prodotti ed in alcuni casi di cucina» hanno spiegato gli organizzatori. Al momento del pranzo condiviso i tavoli si sono poi arricchiti di torte salate, bottiglie di vino, focacce, formaggi, dolci per lo più autoprodotti.
Erano presenti contadini dell’Asci che, oltre a produrre cibo sano, con il loro lavoro da anni portano avanti il valore della biodiversità agricola e dell’agricoltura contadina promuovendo una cultura diversa da quella dell’agroindustria e delle modificazioni genetiche, ma anche altri contadini e persone che coltivano per sé un piccolo orto con più o meno esperienza. Diversi coloro che si sono avvicinati ai banchetti con qualche seme tenuto tra le mani senza il coraggio di esporsi; forse quelli alle prime armi, quelli che si avvicinano alla campagna a poco a poco che non si sentono di avere esperienze da portare, ma piuttosto qualcosa da prendere. Tutti comunque accomunati dal valore dello scambio per la salvaguardia dei semi, dal desiderio di cibo sano prodotto sul territorio locale, dalla condivisione di saperi ed esperienze.
Cyrille, Stefan, Arnaud sono arrivati dalla Francia con le loro sementi e l’esperienza fatta sul loro territorio. Hanno condiviso e scambiato non solo i loro semi, ma anche diverse modalità di coltivazioni e linguaggi. Legume non sono legumi, come due anziane signore cercavano di spiegare rispetto ai loro semi, ma verdure. Piccoli fraintendimenti linguistici che a volte richiedevano supporto nella traduzione, ma che hanno divertito questi contadini d’oltralpe, ripartiti molto riconoscenti della possibilità di partecipare all’iniziativa, che hanno riconosciuto di indubbio valore tanto da decidere di proporla anche sui loro territori.
Grazia, invece, è arrivata da Sassari dove ha una azienda agricola di famiglia, con un gran desiderio di conoscere altre esperienze e costruire reti tra il comitato della biodiversità “Rughitta ” ( tradotto dal Sassarese Rucola) da lei fondato e l’Asci.
Il professor Miceli è arrivato da Udine per mettere a disposizione le sue conoscenze e competenze, nel laboratorio sui saperi tenutosi in tarda mattinata sulla coltivazione della SOIA non ogm: potenzialità e limiti. Il suo intervento è stato “SOIA: quali scelte per una valorizzazione delle filiere locali”. Partendo dalla diffusione, dall’uso e dalla coltivazione della soia nel mondo è arrivato a contestualizzare la coltivazione della soia in Italia, presentando prospettive per un coltura locale. Il Prof Reyneri, dell’ Università di Torino, ha condiviso la sua esperienza sulle leguminose nella rotazioni delle coltivazioni. Accanto a questi interventi, Luca Ferrero ha presentato il progetto ASCI “dal grano alla soia”, coltivazione della soia biologica.
Il laboratorio è stato molto partecipato, così come il successivo “Cuciniamo con la soia” in cui Marina e Paola, collaboratrici dell’Asci, hanno trasmesso la loro esperienza sull’utilizzo della soia gialla biologica in cucina. Accanto ad assaggi già preparati e serviti su tovaglioli di stoffa per evitare l’uso della plastica (formaggetto alla rucola, tartine con salse di soia con senape, capperi e pomodori secchi; insalata di riso con tofu saltato servita su foglie di radicchio, polpette con soia e verdure) hanno preparato sul posto il latte di soia, spiegato come fare il tofu ed il formaggio fresco e come preparare le polpette. Per utilizzare la soia, hanno detto, è importante avere alcuni accorgimenti così da eliminarne i fattori antinutrizionali: un lungo ammollo ( 24 ore con 4-5 cambi di acqua) per ridurre i fitati che ostacolano l’assorbimento di alcuni minerali e la cottura per eliminare la presenza di sostanze ininbenti il metabolismo delle proteine. Utile anche unire dell’alga Kombu.
La sala era stracolma di persone interessate a sapere come utilizzare questa leguminosa conosciuta e maggiormente utilizzata in Oriente, ma che si sta sempre più diffondendo nella nostra alimentazione.
Con lo stesso spirito della condivisione di saperi e conoscenze, alcune persone della comunità torinese della pasta madre-LieviTo-che collaborano con l’Asci erano, invece, presenti con assaggi di pane, materiale informativo, pasta madre da regalare e tanto pazienza ed entusiasmo nel trasmettere la loro esperienza di panificazione.
Nel pomeriggio, in cortile, Cristina ed Angelo hanno montato, presentato caratteristiche e materiali ed acceso una stufa ad accumulo termico che è possibile fare in auto costruzione che ha attirato l’interesse di molti.
La giornata si è conclusa con la soddisfazione generale, osservata non solo sui volti sorridenti dei partecipanti e sui commenti raccolti, ma anche nella fatica a chiudere l’inziativa e a lasciare la sala. Al momento del riordino e della pulizia, infatti, diverse persone erano ancora sedute ai tavoli a condividere esperienze di semina e coltivazione e di malavoglia hanno riposto il materiale.
Con tutti, sopratutto con quelli che si sa di non incontrare facilmente, ci si è dati appuntamento alla Babele del prossimo anno, con nuovi semi, nuove esperienze, nuovi progetti.