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Un Erasmus per formare 80 giovani agricoltori biologici

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Ottanta giovani agricoltori biologici si formeranno in Italia grazie al progetto Start Up Bio finanziato dall’Ue nell’ambito del Programma Erasmus Plus, con la collaborazione di Federbio. Saranno 320 in tutta Europa.
È un Erasmus dedicato a chi vuole formarsi nell’ambito dell’agricoltura biologica: è il progetto Start Up Bio, finanziato dall’Ue nell’ambito del Programma Erasmus Plus e appena lanciato in Italia, con la collaborazione di FederBio. L’obiettivo è quello di formare, in ciascun Paese dell’Unione europea coinvolto, 80 nuovi agricoltori biologici, per un totale di 320 operatori. La selezione è prevista per ottobre-novembre 2020, mentre il risultato atteso al termine del progetto sarà quello di aver supportato almeno 100 conversioni di aziende agricole dal metodo convenzionale a quello biologico.
Secondo le ultime stime, le superfici coltivate con le tecniche del metodo biologico ammontano a quasi 12,6 milioni di ettari, con un incremento di circa il 25% rispetto al 2012. L’Italia è tra i Paesi più impegnati su questo fronte: per estensione totale delle colture biologiche si colloca al secondo posto, dietro alla Spagna.
Il progetto Start Up Bio durerà 24 mesi e proporrà una formazione qualificata ai giovani agricoltori interessati a valutare percorsi di start up di aziende agricole bio, mentre aiuterà gli imprenditori agricoli già attivi a convertire i propri sistemi di produzione passando al biologico.
La formazione si baserà sull’utilizzo di risorse interattive digitali e percorsi e-learning, allo scopo di garantire flessibilità dell’offerta e maggiore accessibilità e fruibilità. Saranno disponibili anche servizi “su misura” offerti dall’Incubatore europeo per l’agricoltura biologica, di nuova implementazione. La fase finale del progetto prevede infine la creazione una fase di tutoraggio diretto in campo.

Per approfondire il ruolo dell’agricoltura nell’emergenza climatica

L’attuale modello agroalimentare è il principale colpevole della crisi ambientale, sociale ed economica che stiamo vivendo. Il nuovo libro di Vandana Shiva, presidente di Navdanya International, dal titolo “Agroecologia e crisi climatica” (Terra Nuova Edizioni), dimostra che le pratiche agricole sostenibili sono l’unica soluzione per combattere le ineguaglianze sociali e il cambiamento climatico, consentendo di garantire a tutti gli abitanti della Terra il cibo e l’acqua.

Altre letture utili

L’agricoltura biologica, biodinamica, naturale, a tutela della biodiversità e l’approccio agroecologico sono i temi che caratterizzano numerosi dei libri pubblicati da Terra Nuova Edizioni, che da oltre 40 anni è impegnata sul fronte di una tutela dei suoli, del cibo e della salute.

Molto utile è il volume “Agricoltura Organica e Rigenerativa” di Matteo Mancini, membro della onlus Deafal, che ci accompagna in un viaggio attraverso un approccio che va addirittura oltre il biologico e che rappresenta una nuova frontiera estremamente interessante per le pratiche agricole rispettose dei suoli e del cibo che coltiviamo.

Un altro volume utilissimo e interessante è “Coltivare bio con successo” del canadese Jean-Martin Fortier, che ha adottato lui stesso le tecniche sostenibili e naturali che illustra nel volume, per prendersi cura dei suoi terreni nel Quebec.

Il contenuto di questo libro fornisce indicazioni per progettare, avviare e gestire un orto biologico di successo in qualsiasi regione italiana. Il concetto base del successo di un orticoltore-giardiniere è una pianificazione e organizzazione dettagliata ed essenziale, unita alla costanza esecutiva durante tutta la stagione.
Sta poi al lettore adattare le tecniche descritte da Jean-Martin Fortier al proprio contesto regionale.

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