Via Campesina: «Il 25 novembre si mobilitano le donne contadine»
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L’organizzazione internazionale contadina Via Campesina invita tutte le donne contadine a mobilitarsi il 25 novembre per la giustizia e la sovranità alimentare e per fermare la violenza, la fame e le guerre.
L’organizzazione internazionale contadina Via Campesina invita tutte le donne contadine a mobilitarsi il 25 novembre per la giustizia e la sovranità alimentare e per fermare la violenza, la fame e le guerre.«L’attuale contesto di crisi multiple, esacerbate da occupazioni brutali, guerre e conflitti che causano povertà, fame, migrazioni, morte e femminicidi nel mondo e, in particolare, in Palestina, Libano, Sudan, Yemen, Haiti, Niger, Perù, Ecuador e Mali, ci impone con urgenza di porre la giustizia sociale e di genere al centro della nostra agenda politica. Abbiamo bisogno di agire a livello globale, regionale e locale, all’interno dei nostri movimenti e nelle nostre comunità, società e Paesi» spiegano le donne di Via Campesina. L’organizzazione denuncia un’esacerbazione della violenza nei confronti delle donne, perdita di diritti e il permanere di pratiche patriarcali e imperialiste. «Per questo chiediamo volontà politica e azione urgente da parte degli Stati, del sistema giudiziario e dei vari attori sociali, insieme a ingenti risorse finanziarie, per promuovere i diritti e investire nelle politiche pubbliche per le donne, i bambini e le diversità. Occorre porre fine all’impunità e garantire una vita dignitosa e libera dalla violenza» spiegano da Via Campesina.
«Le donne contadine, indigene, senza terra, pastore, pescatrici, nomadi, raccoglitrici e lavoratrici agricole svolgono un ruolo fondamentale per la sovranità e la sicurezza alimentari, per le economie dei nostri Paesi e per sradicare la povertà nelle aree rurali – si legge in una nota – Siamo responsabili di oltre la metà della produzione alimentare globale e contribuiamo a costruire la resilienza al clima, a conservare la biodiversità e a prenderci cura delle famiglie, delle comunità e della Madre Terra. Tuttavia, continuiamo a subire la violenza strutturale del patriarcato, del capitalismo e dell’imperialismo contro i nostri corpi e i nostri territori».
Via Campesina chiede con forza «riforme agrarie popolari e un nuovo modello di produzione alimentare a livello mondiale. Chiediamo l’attuazione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Contadini, UNDROP, in particolare l’articolo 4, sulla non discriminazione delle donne. Invitiamo le organizzazioni regionali e locali, i movimenti sociali e i collettivi a mobilitarsi per porre fine alla violenza contro le donne nelle aree rurali e urbane».
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APPROFONDISCI
L’agricoltura contadina e l’economia che le corrisponde hanno gli elementi necessari per garantire la produzione di cibo in armonia con la natura e non contro di essa. I contadini, seppur ostacolati, continuano a rappresentare l’alternativa concreta alle lobby del cibo-merce.
L’agricoltura che non è industriale esiste e i contadini che la praticano sono ancora tanti e vogliono far sentire la loro voce. Antonio Onorati in questo libro ci fa capire:
• come le politiche agricole finiscano per favorire i grandi gruppi e le multinazionali, ma anche come sia possibile cambiare rotta;
• come la pressione su brevetti e OGM rappresenti un enorme pericolo per la biodiversità e i piccoli coltivatori;
• come ci sia da fare un grande lavoro per ripensare le rappresentanze agricole;
• come sia sempre più necessaria e improcrastinabile una svolta agroecologica;