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Xylella: qualcuno ha barato?

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La Procura di Lecce, dopo 2 anni di indagini, ha disposto il sequestro di tutti gli ulivi colpiti da xylella fastidiosa che avrebbero dovuto essere eradicati in Salento e ha notificato avvisi di garanzia ai vertici delle istituzioni che si sono occupate dell’emergenza, compreso il commissario straordinario Giuseppe Silletti. 
Gli uomini del Corpo forestale dello Stato – che hanno passato al setaccio l’intera documentazione sulla malattia degli ulivi e ascoltato decine di testimoni – hanno notificato il provvedimento di sequestro e recapitato dieci  avvisi di garanzia.
Oltre al commissario Silletti risultano indagati il dirigente dell’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, Silvio Schito, e il suo predecessore (da poco in pensione) Antonio Guario; il dirigente del servizio Agricoltura della Regione, Giuseppe D’Onghia;Giuseppe Blasidel Servizio fitosanitario nazionale;Vito Nicola Savino, dirigente dell’istituto Caramia di Locorotondo; Franco Nigro (Università di Bari); Donato Boscia, respondabile dell’Istituto per la protezione delle piante del Cnr; Maria Saponari, ricercatrice presso lo stesso istituto, e Franco Valentini ricercatore dello Iam di Valenzano.
I reati contestati: diffusione colposa della malattia delle piante, violazione dolosa e colposa delle disposizioni in materia ambientale, falso materiale e ideologico commesso da pubblico ufficiale, getto pericoloso di cose, distruzione di bellezze naturali. Il sequestro preventivo riguarda invece “tutte le piante di ulivo interessate dalle operazioni di rimozione in esecuzione del Piano Silletti” e “da rimozione volontaria”, nonché quelle destinatarie di ingiunzioni di estirpazione da parte dell’Osservatorio fitosanitario.
Il sequestro blocca, di fatto, ulteriori possibili eradicazioni. A maggio nell’ambito dell’inchiesta furono sequestrati dieci computer di scienziati e ricercatori – del Cnr, dell’Università di Bari, dello Iam  e del Centro Caramia di Locorotondo – che avevano studiato la malattia. C’è poi un’inchiesta parallela per diffusione colposa di malattia delle piante, aperta dalla Procura di Brindisi.

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