La Cooperativa agricola Gino Girolomoni ha ricevuto la tripla A da Planet Score, metodologia indipendente e trasparente per l’etichettatura ambientale degli alimenti, nata in Francia su impulso di scienziati, esperti e rappresentanti della società civile, sviluppata dall’Istituto per l’agricoltura e l’alimentazione biologica di Parigi.
La Cooperativa agricola Gino Girolomoni ha ricevuto la tripla A da Planet Score, metodologia indipendente e trasparente per l’etichettatura ambientale degli alimenti, nata in Francia su impulso di scienziati, esperti e rappresentanti della società civile, sviluppata dall’Istituto per l’agricoltura e l’alimentazione biologica di Parigi.
La cooperativa marchigiana è realtà di riferimento nel bio con attività principale nella produzione della pasta. Da Planet Score la pasta Girolomoni ha ottenuto il punteggio massimo rispetto ai tre aspetti valutati: non utilizzo di pesticidi, tutela della biodiversità e ridotto impatto sul clima.
«Pensiamo che Planet Score sia uno strumento utile per contrastare il greenwashing sul tema della sostenibilità dichiarata in etichetta – sottolinea Giovanni Battista Girolomoni, presidente della Cooperativa –. Stiamo attraversando una fase importante in materia, l’Unione Europea sta lavorando ad una regolamentazione e c’è un ampio dibattito su criteri e procedure da adottare. Ricevendo, tra i primi in Italia, la valutazione Planet Score, sistema che riteniamo più completo rispetto ad altri, vogliamo dare un segnale chiaro: è fondamentale sostenere una classificazione dei prodotti alimentari che tenga conto della visione olistica dell’agricoltura biologica ed orientare il consumatore verso scelte che contribuiscano ad una reale tutela ambientale».
La valutazione Planet Score si aggiunge ai riconoscimenti in tema di sostenibilità ricevuti dalla cooperativa. Tra i principali, il recente ingresso nella World Fair Trade Organization (WFTO), network mondiale di organizzazioni del commercio equo e solidale che ha riconosciuto la Cooperativa impresa garantita “Fair Trade”; quella creata da Girolomoni diventa così la prima filiera food 100% italiana ad entrare nella WFTO.
«Aprire nuove strade è qualcosa che fa parte del dna della Cooperativa, che ha sempre interpretato il biologico come forma di “economia civile” – dicono dalla coop marchigiana – Un percorso nato oltre 50 anni fa ad Isola del Piano, nelle Marche, per iniziativa di Gino Girolomoni, che qui ha gettato le basi di un’agricoltura diversa, fondata su equilibrio con l‘ambiente, rifiuto di concimi chimici e pesticidi, rispetto del lavoro. Una visione che si traduce allora come oggi, ogni giorno, in azioni concrete, dall’equo compenso per gli agricoltori, alla filiera agricola interna, fino all’utilizzo di energia da fonti rinnovabili e di packaging in carta».