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Arance e mandarini: la buccia può essere tossica

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Sulla buccia di arance, mandaranci e mandarini vengono spruzzati dei conservanti, che rischiamo di ingerire. Come riconoscere se gli agrumi sono freschi?
Occhio alla buccia di arance e mandarini. In superficie gli agrumi vengono trattati con sostanze conservanti per allontanare le muffe. Chi ha tenuto per troppi giorni in casa delle arance non trattate avrà infatti osservato che ammuffiscono molto facilmente.
Secondo il Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU) sbucciando i frutti, queste sostanze possono rimanere sulle mani e finiscono per essere ingerite, quando depositano sulla polpa degli agrumi. Le sostanze più comunemente usate sono il tiabenzadolo (E233) e il bifenile (E230). Per rimuoverle è necessario lavarsi bene le mani. Ricordiamo comunque che mandarini e mandaranci di produzione biologica non possono essere trattati con conservanti, né durante la produzione, né dopo il raccolto. Sarebbe bene inoltre assicurarsi che non siano il frutto dello sfruttamento di manodopera a basso costo. Rosarno docet.
L’associazione di consumatori altoatesina offre anche dei consigli per individuare la qualità e la freschezza del prodotto. “La cosiddetta “sbucciabilità” può indicare, ad esempio, un tempo di stoccaggio troppo lungo. Fra la buccia e la polpa del frutto vi è infatti un interstizio, che si può facilmente riconoscere toccando il frutto. In tale caso, lo stesso mostra segni di ammaccatura e la polpa ha un sapore secco. Rimane comunque fondamentale la conservazione in luogo fresco e asciutto. 
 

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