Cibo spazzatura, il veto agli spot
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A spingere verso una regolamentazione non è solo il fatto che il 27% dei tredicenni europei è sovrappeso, così come il 33% degli undicenni. Diverse ricerche, spiegano gli esperti dell’Oms, hanno messo in luce un legame tra esposizione agli spot e obesità, dimostrando ad esempio che i bambini di 4 anni in grado di riconoscere già diversi marchi di alimenti sono più a rischio di non avere una dieta sana e di essere sovrappeso. Fra i cibi di cui andrebbe evitata la pubblicità la tabella mette tutti i prodotti a base di cioccolata, torte e biscotti dolci, gelati, bibite energetiche e gassate e anche i succhi di frutta, che sono fra le principali fonti di zuccheri nella dieta dei bambini e che sono ammessi in alcuni casi soltanto se contengono il 100% di frutta. Un giro di vite è proposto ai singoli stati, che sono poi liberi di usare le indicazioni nelle proprie politiche, anche per gli spot degli snack salati, a cominciare con quelli a base di patata, ammessi solo se contengono al massimo lo 0,1% di sale. «Data l’epidemia di obesità in Europa – afferma Gauden Galea, direttore della divisione che ha preparato le linee guida – non c’è giustificazione per continuare a promuovere prodotti che contribuiscono a diete non salutari».
L’indicazione dell’ufficio europeo dell’agenzia ricalca il solco già tracciato dall’Oms nei suoi documenti più recenti, che dovrebbe sfociare a breve nelle nuove linee guida attualmente in lavorazione ma di cui sono trapelati già dei dettagli. Ci sarebbe ad esempio la volontà di indicare come limite massimo degli zuccheri ammissibili nella dieta il 5%, metà della quantità indicata nelle linee guida precedenti, fortemente avversata proprio dalla delegazione italiana.