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Città Equosolidali

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In Italia 40 amministrazioni riforniscono mense, distributori automatici o rinfreschi con prodotti del commercio equo.

Un’iniziativa che completa gli acquisti verdi e crea un circolo virtuoso tra associazioni, cittadini e l’altro capo del mondo.
Il cavallo di troia in questo caso è un cesto di banane. Dietro l’insospettabile frutto esotico, amato da grandi e piccini, si annida un piano ben preciso di conquista.

Più che una campagna di guerra si tratta però di una campagna di pace e di giustizia. La prima a capitolare sotto l’assedio del temibile plotone del commercio equo e solidale è stata proprio Roma caput mundi, diventata la prima Città Equosolidale italiana.

Oggi le Città Equosolidali nel nostro paese sono diventate 40. Ma in realtà più che di città sarebbe meglio parlare di presidi. La maggior parte infatti è costituita da amministrazioni comunali, ma sono presenti anche province (Cremona, Ferrara, Gorizia, Savona e Milano) ed un’unica regione, la Liguria, sopraggiunta esattamente due anni fa….

Sempre nell’articolo:

>> Mense scolastiche equosolidali
>> Una pausa caffè lavorativa solidale
>> L’altra economia che prende campo
>> Sempre più città Equosolidali

L’articolo è disponibile nel numero di Marzo 2010 di Terra Nuova versione eBook.

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