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Colesterolo, ipertensione, glicemia: ecco il cibo che cura

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Colesterolo alto, ipertensione, glicemia elevata, sovrappeso; tutti problemi che affliggono oggi un gran numero di persone. Spesso la strada consigliata è quella dei farmaci. C’è una strada alternativa. Si possono affrontare questi problemi correggendo l’alimentazione? Sentiamo il parere del medico esperto.
Il dottor Florio Cocchi è esperto in nutrizione e affronta i problemi metabolici con l’alimentazione, proponendo soluzioni che individuano il cibo come risorsa. Il dottor Cocchi è anche autore di “Sindrome metabolica” (Terra Nuova Edizioni). 
«Siamo abituati a diete  “sintomatiche”; mi spiego meglio, ci hanno insegnato a togliere il sale se abbiamo l’ipertensione, a ridurre gli zuccheri se la glicemia aumenta, controllare i grassi animali se il colesterolo si affaccia al nostro orizzonte. Oggi l’approccio dietologico deve essere fondato non sul calcolo delle calorie introdotte, ma sul rapporto tra gli alimenti e sulla loro qualità. Parlo della qualità degli alimenti vivi, organici, tracciabili, parole moderne, parole curative. Non voglio parlare più di calorie, ma di oligoelementi che dobbiamo introdurre con l’alimentazione; parlo di fibre che devono essere la nostra prima medicina; le fibre per tenere pulito quell’intestino, tramite il quale assorbiamo tutto quello che ci serve per vivere, spesso quello che ci serve per curaci; senza vederlo o considerarlo come un mero tubo di scarico. Nella mia piramide alimentare metto comunque al primo posto la gestione delle emozioni, poi l’attività fisica regolare e solo per ultima una corretta alimentazione. Volevo regalarvi questa affermazione: anche se siamo predisposti alla patologia diabetica (parlo del diabete tipo 2, non insulinodipendente, se mangiamo bene, se facciamo attività fisica, il diabete , possiamo riuscire a scamparlo)». 
Quali sono gli errori da evitare e le buone pratiche da abbracciare?
«L’errore è NON ascoltarci. Il nostro organismo ci da ogni giorno una miriade di segnali che noi non sappiamo più leggere. L’aumento di peso, la cattiva digestione; l’irregolarità intestinale, l’irascibilità e il poco tempo che regaliamo alle nostre emozioni, al loro coltivarle e trasformarle in passioni. Dovremmo pensare all’alimentazione come la prima terapia e non solo come ad un sinonimo di festa. Gli affetti, quelli veri non scapperanno se limitiamo il consumo di pizza. Poi gli affetti veri quanti sono, quanti compleanni veri dovete festeggiare  in un anno? 4 o 5, se ci aggiungete Natale e Pasqua e un matrimonio all’anno sono sette, otto o nove porzioni di torta all’anno;  quelle delle occasioni importanti e di certo quelle non sarò io a togliervele. Sono quelle gratuite giornaliere da risolvere, quando il cibo si trasforma in gratificazione, tristezza, o diventa  scaccia noia».
Per affrontare problemi che sono già sorti ci sono consigli diversi rispetto  ad un regime che punti alla prevenzione?
«Se il problema è già sorto io divento più rigido, più imperativo, forse più cattivo, non quanto voi lo siete stati con voi stessi… poi, giocare con gli ingredienti, scoprire abbinamenti e cibi magari di uso comune in altre culture, come il curry per eesempio, così ricco di curcuma e pepe nero; sembra bilanciato proprio per disinfiammare il nostro intestino. Anche Giuliana Lomazzi (che ha curato le ricette del libro “Sindrome metabolica”) ci insaporisce alcuni suoi piatti come il tortino di okara o addirittura il suo muffin salato… ma il curry io lo metto praticamente ovunque».
Per saperne di più clicca sulla copertina del libro
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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