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Falso biologico: maxisequestro della Finanza

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Maxisequestro della Guardia di Finanza in diverse regioni d’Italia di prodotti alimentari contraffatti o contaminati con pesticidi: si tratta di 1.500 tonnellate di soia, mais e grano tenero ucraino falsamente certificati come biologici ma in realtà ad alto contenuto di Ogm e di 30 tonnellate di soia provenienti dall’India e contaminate con pesticidi, una vera e propria truffa del biologico.
Maxisequestro della Guardia di Finanza in diverse regioni d’Italia di prodotti alimentari contraffatti o contaminati con pesticidi: si tratta di 1.500 tonnellate di soia, mais e grano tenero ucraino falsamente certificati come biologici ma in realtà ad alto contenuto di Ogm e di 30 tonnellate di soia provenienti dall’India e contaminate con pesticidi, una vera e propria truffa del biolgico. L’indagine, coordinata dalla procura di Pesaro, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 23 soggetti. L’indagine, condotta dalla Gdf di Pesaro e dagli uomini dell’Ispettorato repressioni frodi del ministero delle Politiche Agricole, ha portato a sequestri e decine di perquisizioni in Marche, Emilia Romagna, Sardegna, Molise e Abruzzo.  Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, i prodotti, destinati al mercato zootecnico e alimentare, venivano sdoganati a Malta da una società gestita da italiani e poi introdotti nel nostro Paese. Coinvolte anche una decina di società, tra cui quelle moldave ed ucraine che curavano l’approvvigionamento delle granaglie, e gli enti di certificazione ed analisi dei prodotti con sede a Fano e Sassari, di cui dovranno essere accertati ruolo e responsabilità. “Con un aumento record dei consumi bio del 7,3% in Italia nel 2012 è colpevole il ritardo accumulato nel rendere obbligatoria l’indicazione di origine sugli alimenti che ha favorito il boom delle importazioni di prodotti biologici con aumenti a due cifre negli ultimi anni e il moltiplicarsi di truffe a danno dei produttori biologici italiani e dei consumatori”: ha commentato Coldiretti sulla base dei dati Ismea nell’esprimere apprezzamento per il maxisequestro della Guardia di Finanza nelle Marche, Emilia Romagna, Sardegna, Molise e Abruzzo di soia, mais e grano tenero contraffatti o contaminati con pesticidi e ogm provenienti dall’Ucraina , dalla Moldavia e dall’India.  “Un maxisequestro che- sottolinea la Coldiretti- ha consentito di togliere dal mercato prodotti base che altrimenti sarebbero finiti in alimenti per i quali si è registrato nel 2012 una grande aumento record dei consumi in Italia come biscotti, dolciumi e snack (+22,9%) e pasta, riso e sostituti del pane (+8,9%)”. Una truffa del biolgico “che colpisce anche i più piccoli se si considera che negli ultimi dieci anni sono raddoppiati- precisa l’associazione agricola- i pasti biologici serviti nelle mense scolastiche, toccando quota 1,2 milioni”.“Questa frode alimentare ha messo in luce le ormai note debolezze del settore, su cui è necessario intervenire al più presto: la scarsa efficacia degli Organismi di Controllo sul fronte delle importazioni e la mancata vigilanza alle frontiere da parte dell’Unione Europea sui prodotti importati da Paesi extra Ue, riconosciuti in equivalenza con le regole europee. Problematiche che devono spingerci sempre più a sviluppare filiere nazionali interamente bio per supportare i nostri agricoltori e garantire ai cittadini prodotti biologici sicuri”. E’ il commento di AIAB. “Alla luce di quanto è emerso con questa frode alimentare – ha aggiunto Alessandro Triantafyllidis, presidente di AIAB – è ormai sempre più evidente la necessità di una riforma del sistema di controllo, di una maggiore vigilanza da parte del Ministero e un impegno parte dell’Unione Europea nel sorvegliare, efficacemente, le frontiere extra-UE. Nel caso vengano evidenziate ditte e persone già coinvolte in altre frodi non deve essere più data loro la possibilità di operare in questo settore. Diventa assoluta priorità del nostro Paese, nell’ambito dei negoziati PAC, garantire risorse e strumenti per realizzare filiere cerealicole nazionali biologiche e promuovere un piano nazionale per la produzione di proteine vegetali, come la soia, a supporto di filiere OGM free, con indicazione prioritaria, volta al settore biologico nel quadro di un’emancipazione progressiva dal ricorso a mangimi proteici di importazione”.

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