Gli americani fanno guerra alle bibite zuccherate
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Un sondaggio realizzato dell’Institore for Health Research and Policy dell’Università di Chicago ha rilevato che nel 2008 le scuole dove era possibile acquistare bevande zuccherate erano il 48% del totale, mentre nel 2011 erano scese al 33%. Un dato positivo e sorprendente perché mette in discussione proprio lo stile di vita alimentare degli americani.
Non si è fatta attendere la risposta del cartello delle multinazionali delle bibite di largo consumo. Una controffensiva che si basa sui presunti progressi delle bevande confezionate in bottiglia e lattina: secondo i produttori dal 2004 a oggi il contenuto calorico medio delle bibite vendute alle scuole è diminuito infatti dell’88%.
Gli americani sembrano prendersi sul serio, decidendo di fare i conti contro le cattive abitudini alimentari e il flagello dell’obesità infantile. In questo contesto è importante che la ricerca faccia il proprio dovere, e riesca a fornirci dei dati certi e obiettivi sui prodotti in commercio, non viziati dalle pressioni delle multinazionali. L’American Cancer Association, l’associazione che riunisce malati e ricercatori dedicata in primo luogo alla prevenzione dei tumori, ha chiesto ufficialmente alla Segretaria di stato per la salute Kathleen Sebelius di promuovere una revisione globale di tutti gli studi pubblicati sull’argomento. L’intento è stabilire una volta per tutte il legame tra bibite gassate e zuccherate, obesità e cancro.