L’Istat certifica una lieve diminuzione dei consumi, ma le fasce giovani sono ancora a rischio, soprattutto se frequentano gli ambienti delle discoteche. L’alcol rimane una piaga sociale importante.
Bisogna limitare le bevande alcoliche! È una delle dieci raccomandazioni del Fondo mondiale per la ricerca sul cancro, che a quanto pare gli Italiani potrebbero cominciare a prendere un po’ più sul serio.
Nel 2014, il 63% della popolazione ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno, in leggero calo dal 63,9% del 2013. In netto calo il consumo di alcol giornaliero: tra il 2005 e il 2014 la quota di chi consuma bevande alcoliche tutti i giorni scende dal 31% al 22,1% mentre si registra, invece, un aumento di quanti consumano alcol occasionalmente (dal 38,6% al 41%) e fuori dai pasti (dal 25,7% al 26,9%). E’ quanto si legge in un report dell’Istat sull’uso e l’abuso di alcol in Italia che sottolinea come tra i consumatori di alcolici, il 50,5% preferisce il vino mentre il 45,1% consuma birra e il 39,9% aperitivi alcolici, amari, superalcolici o liquori. Nel complesso, i comportamenti di consumo di alcol che eccedono rispetto alle raccomandazioni per non incorrere in problemi di salute (consumo abituale eccedentario e binge drinking) hanno riguardano 8 milioni e 265 mila persone (15,2% della popolazione, dal 15,9% nel 2013). Comportamenti che eccedono rispetto alle raccomandazioni si osservano piu’ frequentemente tra gli ultrasessantacinquenni (il 38% degli uomini e l’8,1% delle donne), tra i giovani di 18-24 anni (rispettivamente 22% e 8,7%) e tra gli adolescenti di 11-17 anni (21,5% e 17,3%).
La popolazione piu’ a rischio per il binge drinking – sottolinea ancora il report dell’Istat – e’ quella giovanile (18-24 anni): il 14,5% dei giovani (21% dei maschi e 7,6% delle femmine) si comporta in questo modo, per lo piu’ durante momenti di socializzazione. Tra i giovani di 18-24 anni che frequentano assiduamente le discoteche sono piu’ diffusi il consumo abituale eccedentario ed il binge drinking (32,4%) rispetto ai coetanei che non vanno in discoteca (7,6%). Stesse differenze si riscontrano tra frequentatori e non di spettacoli sportivi e concerti. I luoghi dove si eccede di piu’ con questo comportamento di consumo a rischio sono nell’ordine: casa di amici o parenti (41,8%), bar, pub o birreria (27,4%), ristorante, pizzeria, osteria (24,4%), casa propria (23,8%), discoteca/night (13,3%) e, infine, con analoghe preferenze, luoghi all’aperto o strada (4,7%), e altri luoghi, come ad esempio posti di degustazione o vinoforum (3,2%). Il consumo non moderato da parte dei genitori influenza il comportamento dei figli.