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Il “manuale di sana alimentazione” degli studenti di Ceccano

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Con i prodotti ottenuti dall’orto botanico della scuola, gli studenti quindicenni dell’istituto superiore per l’enogastronomia e la ricettività alberghiera di Ceccano (Frosinone) hanno realizzato semplici esperimenti nella cucina di casa ricavando dati ed elaborati che sono stati pubblicati nel Manuale della sana alimentazione pubblicato dalla Lilt. Il loro lavoro è scaricabile in fondo all’articolo in formato pdf.
«I dati, raccolti e rielaborati cooperativamente, hanno contribuito alla realizzazione di un Manuale di sana alimentazione pubblicato dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori» spiega il professor Enrico Mansueti che ha coordinato i ragazzi dell’istituto superiore di Ceccano. «Affrontando la sfida attraverso un percorso chimico, con i principi della didattica capovolta i ragazzi sono riusciti da un lato a comprendere il perché taluni alimenti vengono considerati salutari, dall’altro ad acquisire consapevolezze utili per interpretare al meglio gli slogan del marketing pubblicitario. Lo sviluppo di questo lavoro dimostra d’altronde che dare senso ad argomenti, meccanismi e teorie scientifiche che nella mente degli studenti appaiono normalmente slegati dal vissuto quotidiano, è importante non solo per avvicinare la chimica alla vita di ciascuno (utilità individuale), ma soprattutto per approfondire in maniera sistematica quelle indicazioni e quei consigli di carattere alimentare che, qualora continuassero a restare nel campo esclusivo dei media, del business legato alle palestre e al mondo del fitness, rischiano di assumere un carattere di genericità per niente compatibile con l’obiettivo di costruire una consapevole cultura scientifica nei cittadini (utilità sociale)».
«Se i processi cognitivi sono attivati con azioni didattiche ancorate al concreto, in grado di stimolare la sfera emozionale, è possibile coinvolgere con successo sia gli alunni con difficoltà di apprendimento che quelli privi di reali motivazioni. L’intervento delle famiglie nel recupero delle tradizioni enogastronomiche e la fase finale di divulgazione itinerante fanno del lavoro un modello di didattica condivisa e aperta al territorio. Il lavoro verrà pubblicato nel volume La buona scuola. Esperienze esemplari di insegnamento e apprendimento significativo, con la prefazione del Premio Nobel per la chimica Roald Hofmann».

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