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L’avanzata del salmone ogm

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Passo dopo passo, gli organismi geneticamente modificati si insinuano nell’ambiente e sulle nostre tavole in assoluta assenza di una politica effettiva che applichi il principio di precauzione e che impedisca danni alla salute umana e all’ambiente. Ora c’è l’ok al salmone geneticamente modificato.
 Il salmone ogm arriva sulle tavole degli americani: a dare l’ok è stata la Food and Drug Administration (Fda). Dopo ben 5 anni di analisi e controversie sul prodotto della Aquabounty, gli esperti della Agenzia Usa per il controllo sui cibi hanno concluso che “non pone rischi per salute”. Ma i critici lo hanno già bollato come «Frankenfish», «Pesce Frankenstein».  A farne quello che l’AquaBounty ha definito oggi un prodotto «che cambierà le regole del gioco», è la velocita di crescita: il salmone modificato arriva alle dimensioni adatte ad essere messo in vendita e mangiato nella metà del tempo necessario al pesce normale. L’animale contiene i geni di due altri pesci – il salmone reale e un pesce simile all’anguilla – che lo fanno sviluppare più rapidamente. Ma il salmone ogm potrebbe causare allergie a breve termine e la possibile decimazione della popolazione di salmoni naturali in caso di riproduzione nelle acque dell’oceano. Alcuni rivenditori avevano preannunciato di essere contrari a vendere il pesce.
Coldiretti chiede misure tempestive: «Di fronte ad un’escalation nell’applicazione delle biotecnologie al regno animale, occorre intervenire tempestivamente con un adeguamento delle normative comunitarie, per impedire l’importazione di questa preoccupante novità». «Un’esigenza ancora più evidente alla luce del negoziato Ttip in atto sul libero scambio tra Ue e Stati Uniti», aggiunge Coldiretti. Il nuovo pesce ogm, spiega l’organizzazione degli agricoltori, è «un salmone atlantico che è stato geneticamente modificato per crescere molto più rapidamente di quello convenzionale» ed è prodotto «dalla AquaBounty Technologies, la cui maggioranza è di proprietà della Intrexon Corporation». Per Coldiretti, se negli Stati Uniti alla vendita del supersalmone si sono opposti consumatori e ambientalisti, in Italia sono contrari al biotech nel piatto quasi 8 cittadini su 10 (76%), secondo un’indagine Coldiretti/Ixè.
Sul proprio sito AquaBounty Technologies si presenta parlando di “sostenibilità”. Chi è contrario all’operazione annunciata, può scrivere loro.

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