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L’equipaggio vegano di Paolo Barbon alla Race Across Italy

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La R.A.I (Race Across Italy) é la più importante gara di ultracycling italiana, un anello di 800 chilometri da percorrere senza soluzione di continuità. Si svolgerà il 28 e 29 aprile prossimo e parteciperà Paolo Barbon insieme al suo equipaggio vegano.
Il 28 e 29 aprile Paolo Barbon, atleta vegan, prenderà parte alla R.A.I (Race Across Italy), la più importante gara di ultracycling italiana, 800 chilometri.
Il tracciato della R.A.I passerà a meno di 5 Km dal tristemente noto “macello dei bufalotti” del quale ha parlato anche la trasmissione “Animali come noi” della giornalista Giulia Innocenzi.

Per non dimenticare le creature che hanno trovato e che trovano la morte tutti i giorni in quell’inferno, e per parlare del veganismo e della causa per l’affermazione dei diritti degli animali non umani, il giorno 29 aprile, data dell’arrivo della RAIVeg2018 a Silvi Marina si terrà un tavolo informativo con presenti attivisti e associazioni per la difesa dei diritti degli animali, proiezioni di video e distribuzione di opuscoli e volantini.
Paolo Barbon è un ciclista agonista di mtb e attivista per i diritti degli animali. Conta svariate partecipazioni a 24ore di mtb tra le quali Roma, Bellaria Igea Marina, Val Rendena, Barbarano Vicentino, e alcuni piazzamenti di categoria di rilievo. È anche ideatore e partecipante di tre tour ciclistici a tema: l’anticorrida 2012 Torino Sevilla, 2014 Torino Caceres, 2016 Torino Madrid.
Paolo Barbon ha 51 anni, è torinese e di mestiere fa il disegnatore meccanico.
E’ la prima volta che partecipi alla Race cross Italy?
Sì è la prima volta e non ci sono mai stati atleti vegani prima. 
Che cos’è il progetto RAIVeg2018?
Il Progetto RAIVeg2018 (acronimo di Race Across Italy al quale è stato aggiunto il suffisso veg2018) è la partecipazione ad una gara di ultracycling, la RAI per l’appunto,  da parte mia, come atleta, e da parte di un equipaggio interamente vegano. La RAI è una gara di livello internazionale che vede la partecipazione di atleti professionisti provenienti da tutto il mondo.  È la prova di qualificazione alla RAA (Race Across America) la più importante gara di ultracycling mondiale.
Come pensi di condurre la gara?
Il fine settimana del 28 e 29 aprile e partirà da Silvi Marina in Abruzzo con un percorso ad anello. Si tratta di una gara di 800 chilometri e non ho idea di quanto ci metterò. Proverò a farla in una trentina di ore. Si partirà alle 10 del mattino e presumo che finirà la domenica sera. A Silvi Marina ci sarà un banchetto organizzato dai volontari che facevano parte di No Mattatoio. Molti di loro non ne fanno più parte ma i volontari continuano ad operare per la causa per i diritti degli animali non umani.
Quante persone parteciperanno?
Dalle 40 alle 100 persone. Ci sono anche le squadre da due o da quattro partecipanti.
Con quale formula partecipi e perché?
Ho scelto di partecipare in solitaria con mezzo di supporto. Significa sostanzialmente un mezzo a disposizione con due persone a bordo che ti aiutano portandoti cibo, bagaglio e assistenza in caso di necessità, bicicletta di ricambio se c’è. C’è un altro ragazzo che parteciperà in solitaria totale senza supporto e in completa autonomia. Vado in bicicletta fin da ragazzino e mi piace l’idea della Corsa in bici attraverso l’Italia ma la mia motivazione primaria è il messaggio che porto. La prestazione in sé non mi interessa molto. Credo moltissimo nel messaggio etico vegan.
Da quanto tempo sei vegano? E’ possibile conciliare un’attività sportiva intensa con l’alimentazione vegan?
Sono vegano da più di 13 anni per motivi etici. È possibile conciliare lo sport all’alimentazione vegana con le dovute integrazioni necessarie comunque anche per chi si alimenta in modo tradizionale. Martina Navratilova, Karl Lewis, del resto, hanno ampiamente dimostrato che si può e sono solo quelli più conosciuti del panorama sportivo vegano.  Spesso si considerano i vegani persone deboli e non in grado di fare attività sportiva specie se gravosa.  Non penso che sia così. In questo modo lo sport può dare molta visibilità all’affermazione della causa per i diritti dei non umani.
Che tipo di accoglienza e seguito c’è normalmente alle manifestazioni sportive che diffondono il messaggio vegano?
C’è un seguito notevole. Ho partecipato in passato anche all’estero, in Francia e in Spagna e ho visto interesse e supporto da parte di moltissima gente che ci accoglie con entusiasmo.
I messaggi che vorresti arrivassero a tutte le persone che incontrerete?
Vorrei che venisse compreso che è possibile un’alimentazione vegana che non comprometta l’attività sportiva. Condanno inoltre senza riserve i fatti avvenuti al Macello dei bufalotti di Ferentino (il tracciato della gara passa a meno di 5 chilometri da lì). Lo stesso macello, dopo un fermo ridicolo, ha ripreso le attività.

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