L’esercito norvegese diventa vegetariano
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Si tratta di una sorprendente scelta di stampo ecologista per ridurre l’impatto ambientale delle nostre scelte a tavola. Secondo i dati diffusi dalla stessa Fao infatti l’allevamento di bestiame è responsabile del 18% delle emissioni di gas a effetto serra. Senza contare i danni della deforestazione causata dagli allevamenti intensivi.
Secondo un recente studio del Fraunhofer Institute for systems and innovation research (fatto per conto della Commissione Ue), se i cittadini europei rinunciassero per un giorno alla settimana a mangiare carne, nel 2020 si sarebbero prodotte 50 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 in meno, che diverrebbero 266 milioni se tutti gli europei scegliessero di diventare vegetariani.
Questa scelta del giorno vegetariano, che potrebbe sembrare solo simbolica e velleitaria, ha dei risultati tangibili: farà scomparire dalle mense dell’esercito norvegese circa 150 tonnellate di carne all’anno. La notizia è stata accolta con entusiasmo dall’ong «Framtiden i vaare hender» (Il futuro è nelle nostre mani) secondo cui ogni norvegese mangia, in media , nel corso della sua vita oltre 1.200 animali: 1.147 polli, sei bovini, 22 agnelli, 2,6 cervi.