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La petrolchimica e le malformazioni

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La procura di Gela, in Sicilia, apre un’inchiesta sul rapporto tra inquinamento petrolchimico dell’Eni e malformazioni genetiche. Una dura battaglia per migliaia di famiglie..
A Gela, provincia di Caltanissetta, l’anno terribile è stato il 2002, quando sono nati ben 512 i bambini malformati. Dopo anni di disagio e di silenzi pesanti, la procura di Gela adesso ha aperto un’indagine sul caso. Meglio tardi che mai. Nella città del petrolchimico Eni le malformazioni alla nascita sarebbero di una percentuale superiore di sei volte rispetto alla media nazionale. Sul caso stanno approfondendo le penne e le telecamere de il Fatto Quotidiano, che vuole raccontare l’allarmante diffusione di malformazioni genetiche che si verificano ancora oggi.
“I dati sulla quantità di malformazioni neonatali ci preoccupa molto e purtroppo non ci sorprende” ha dichiarato il sindaco di Gela Angelo Fasulo. “La nostra Amministrazione ribadisce ancora una volta la necessità di  fare chiarezza su questi argomenti delicatissimi ed è pronta ad intervenire sia in sede civile che penale in tutti i procedimenti che riguarderanno l’inquinamento del territorio e la salute dei cittadini”.
“L’alto tasso di malformazioni genetiche è dovuto ai distruttori endocrini, elementi derivati dalle sostanze inquinanti simili a quelle emesse dal petrolchimico: dal potenziale micidiale sono in grado di attaccare il tessuto provocando le malformazioni neonatali” scrive Sara Nicoli sul Fatto di oggi. “Il problema per la procura è trovare il nesso causale, ovvero provare a livello scientifico, e quindi giudiziario, che i tumori e le malformazioni genetiche derivano dall’inquinamento prodotto dal petrolchimico”.
Per approfondimenti: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/06/gela-bambino-su-sei-nasce-con-malformazioni-procura-apre-inchiesta/404479/

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