Le diete da evitare
Diete squilibrate possono compromettere la salute, quindi occorre fare attenzione quando, per rientrare le costume da bagno, ci si affama in modo irragionevole.
Un monito è arrivato anche dalla
che ha stilato una classifica delle cinque peggiori diete dimagranti che hanno spopolato nel 2012. Ecco quali sono.
Six weeks to OMG– E’ il titolo del volume che ha spopolato in Usa, i cui suggerimenti sono arrivati anche in Italia e in Europa. Sei settimane di alimentazione assurda per potersi concedere, come scrive l’autore del libro (il personal trainer Venice Fulton), l’esclamazione OMG, che nel linguaggio degli adolescenti di lingua inglese sta per “Oh my God!”, “Oh mio Dio!”. Quante aspettative indotte a prezzo altissimo. L’autore suggerisce di fare esercizio fisico la mattina presto dopo avere bevuto un caffè nero, spostare la colazione nella tarda mattinata o saltarla del tutto, immergersi in bagni gelati, niente frutta, tante proteine e i carboidrati non importa se arrivano dai broccoli o dalla coca cola.
Alcoressia– Dieta di cui si dicono seguaci molto celebrità e top model. Si basa su un’assunzione minima di calorie dagli alimenti e un consumo altissimo di alcolici. Dunque, gravi carenze di tutti i nutrienti necessari alla sopravvivenza.
Party Girl- Un cocktail di vitamine, magnesio e calcio viene iniettato con una flebo, proprio come ai malati cronici denutriti. I rischi comprendono anche svenimenti, infezioni, infiammazioni fino allo shock anafilattico.
Dieta del sondino– La dieta Ken sta per Ketogenic Enteral Nutrition, in italiano Nec, ossia nutrizione enterale chetogena, meglio nota come dieta del sondino. Prevede un regime di dieci giorni a base di liquidi (vitamine e lassativi) somministrati tramite un sondino. I chili persi, che possono arrivare anche a 10, vengono immediatamente riacquistati appena si ricomincia a mangiare normalmente.
Dieta Dukan– Tanto popolare tra molte celebrità, tra cui la principessa Kate Middleton, quanto osteggiata dai nutrizionisti di tutto il mondo. La dieta, oltre a essere squilibrata a favore delle proteine, è confusa, estremamente rigida e con troppi effetti collaterali, fra cui spossatezza, stitichezza e alito cattivo.
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Gli altri regimi sbagliati
Ma di diete piene di errori e foriere di rischi per la salute non ci sono solo le cinque citate dalla British Dietetic Association. Altre in Italia hanno un grande seguito e, malgrado risultino non equilibrate o eccessivamente fantasiose, continuano ad essere seguite da un gran numero di persone. Vediamo quali sono.
Dieta Scarsdale – Si basa sulla eliminazione completa di pane, pasta e altri
carboidrati. Si possono mangiare a volontà
carne,
pesce,
uova e
formaggi: la fame passa a causa dello squilibrio alimentare. Il corpo va in acidosi. Se tale dieta è protratta nel tempo può indurre carenze di macro e micronutrienti e causare vere e proprie patologie, soprattutto a carico dell’apparato urinario e del
fegato.
I “sostituti dei pasti” – Si utilizzano prodotti dietetici liquidi o in barrette in sostituzione di uno o entrambi i pasti principali. E’ insostenibile nel tempo e non educa a una corretta ed equlibrata alimentazione.
Dieta Mayo– Caratterizzata dall’assunzione di un pompelmo prima di ogni pasto. Si pensa che tale agrume abbia la funzione di
bruciare i grassi, ma ciò non è vero.
Dieta Beverly Hills– Solo frutta per 10 giorni, con graduale aggiunta dall’undicesimo giorno in poi di alimenti ed esclusione illogica di altri. È una dieta squilibrata che può causare gravi carenze proteiche e indurre
diarrea, con diminuzione della
massa magra piuttosto che della
massa grassa.
Dieta Atkins – E’ una
dieta a punti, prevalentemente composta da grassi, squilibrata; c’è il rischio di
chetosi e perdita massiva di liquidi.
La dieta del gruppo sanguigno
Un discorso a parte merita la dieta del gruppo sanguigno, che ha ottenuto un grande seguito anche negli ambienti più attenti all’approccio naturale ed equilibrato alla salute. Questa dieta è stata stata ideata nel 1997 da un naturopata statunitense, Peter J. D’Adamo, partendo dal libro pubblicato nel 1980 dal padre, James D’Adamo, anch’egli naturopata: One Man’s Food. Peter D’Adamo ha scritto un libro che ha riscosso un successo enorme e che è stato tradotto in 40 lingue, Eat Right 4 Your Type,pubblicato in Italia con il titoloL’alimentazione su misura(Sperling & Kupfer). D’Adamo sostiene che i gruppi sanguigni (0, A, B e AB) siano frutto dell’evoluzione. In essi sarebbe contenuto il messaggio genetico relativo allo stile alimentare e comportamentale.
I quattro gruppi sono definiti nel modo seguente:cacciatore (gruppo 0),agricoltore (gruppo A),nomade (gruppo B) edenigma(gruppo AB). D’Adamo afferma che ogni gruppo sanguigno dovrebbe evitare determinati cibi che causano fenomeni di agglutinazione e spiega come esista una predisposizione all’attività fisica determinata sempre dal gruppo sanguigno. Quello del cacciatore sarebbe il gruppo sanguigno più antico; la dieta prevede un’assunzione elevata di proteine di origine animale, esclusi i cibi a base di farina di frumento. Quello dell’agricoltore si sarebbe formato come risposta al progressivo mutamento del regime alimentare del cacciatore; in questo caso la dieta è soprattutto vegetariana. Il gruppo del nomade si sarebbe formato in seguito ai notevoli mutamenti climatici; il regime alimentare prevede, oltre al latte e ai prodotti caseari, anche le carni e la stragrande maggioranza dei prodotti di origine vegetale. Il gruppo enigma è quello più recente e complesso e ad averlo è solo un 2-5% della popolazione mondiale; in linea generale i cibi che risultano dannosi per i gruppi A e B sono dannosi anche per il gruppo enigma. Secondo D’Adamo, l’applicazione di questi principi alimentari permetterebbe anche di risolvere i problemi di sovrappeso e trattare malattie come il diabete mellito, l’ulcera gastrica e il tumore.
Ma a definire privo di basi scientifiche questo approccio è stata la
, la Deutsche Gesellschaft für Ernährung e.V., conosciuta come DGE.
La DGE ha affermato come non esistano prove scientifiche del fatto che le lectine assunte con il cibo sviluppino reazioni di agglutinazione con le cellule del sangue. Prediligere determinati alimenti sulla base del gruppo sanguigno non viene dunque visto come un rimedio o una cura per sovrappeso e malattie. “Le generalizzazioni di D’Adamo sulle lectine contenute negli alimenti sono scientificamente inaccettabili” sostiene la DGE. “I consigli dell’autore contraddicono anche in maniera sostanziale la realtà dei fatti. Molte delle piante citate da D’Adamo contengono lectine che non presentano le caratteristiche che lui attribuisce loro. È stato osservato in laboratorio che la lectina delle germe di grano, per esempio, si lega alle cellule sanguigne indipendentemente dal gruppo cui appartengono; inoltre, anche quando è combinata con altri alimenti, non si sviluppa nessuna reazione agglutinante. D’Adamo chiama in causa anche le lectine del riso e delle lenticchie senza avere riscontri oggettivi alle sue affermazioni. L’agglutinazione delle glicoproteine di tipo B del latte non è provata e lo stesso vale per quanto riguarda le lectine contenute nel pollame e animali con il guscio. In quest’ultimo caso, poi, la cottura sulla brace o sulla griglia neutralizza quasi certamente qualsiasi attività nociva. D’Adamo ritiene particolarmente pericolose le lectine delle piante appartenenti alle solanacee, come i pomodori e le patate, le quali, però, si legano alle cellule sanguigne indipendentemente dal gruppo di appartenenza”.
D’Adamo però difende con convinzione le sue idee e le sue proposte alimentari e lo fa soprattutto dal
, dove contesta a sua volta le contestazioni che gli vengono mosse. Sta di fatto, comunque, che in letteratura scientifica al momento non vi siano studi su questo approccio alimentare.