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Mangiamo troppe proteine animali!

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Gli Italiani non conoscono le raccomandazioni degli esperti e si espongono al pericolo di carenze nutrizionali. Si consumano troppa carne e latticini a discapito di frutta e verdura. La dieta mediterranea viene tradita senza che ce ne rendiamo conto
La dieta mediterranea? E chi la conosce? Sulle tavole d’Italia ci sono ancora troppo pochi vegetali e le buone intenzioni non coincidono con la realtà. Un’indagine Gfk Eurisko ribalta le nostre convinzioni: se l’80% degli italiani dichiara di avere comportamenti salutari, la realtà dei fatti è ben diversa, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione. A quanto pare solo il 15% degli italiani si garantisce le 5 porzioni al giorno di frutta e verdura raccomandate dagli esperti, e si fa un uso eccessivo di carne e latticini.
La ricerca ha sottoposto 800 individui di età superiore ad un controllo sulle abitudini alimentari rilevando i comportamenti incoerenti degli italiani a tavola, che si fidano troppo delle diete alla moda e poco del giudizio degli esperti. Gli Italiani mangiano più carne e latticini che pesce – consumati, rispettivamente, 3 e 1 volta e mezza alla settimana – e consumano in media solo 3 porzioni di frutta e verdura al giorno. Il problema è accentuato dal fatto che in molti casi siamo convinti che questi comportamenti siano corretti. Più del 60% non conosce la regola delle “5 porzioni al giorno” di frutta e verdura e il 70% circa non crede di doverne aumentare il consumo.
Le possibili conseguenze di questa situazione non sono da sottovalutare. La principale è il rischio di avere a che fare con carenze nutrizionali. “Livelli sub-ottimali di micronutrienti essenziali come vitamine e minerali rientrerebbero nei fattori di rischio per alcune malattie croniche nella popolazione adulta e anziana, quali obesità, ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari e metaboliche, diabete tipo 2, cataratta, degenerazione maculare senile, demenza senile, osteoporosi e alcune neoplasie – spiega Michele Carruba, direttore del Centro Studi e Ricerche sull’Obesità dell’Università degli Studi di Milano – Per questo anche carenze lievi, soprattutto se durature nel tempo, non devono essere trascurate e vanno risolte prima che sfocino in disturbi più seri”.
 

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