Olio di palma: esposto al Garante contro la Ferrero
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“Ferrero nella pubblicità parla di olio di palma ‘sicuro’ e ‘sostenibile’, dichiarazioni scorrette, aggravate da affermazioni ancora più gravi, quali ‘all’olio di palma non può essere attribuito nessun particolare effetto negativo sulla salute che sia scientificamente provato’. Queste dichiarazioni vorrebbero addirittura confutare gli studi pubblicati dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) per cui l’olio di palma contiene invece contaminanti tossici, tra i quali il glicidolo, cancerogeno e genotossico – spiega il deputato 5 Stelle, Mirko Busto, che sul tema ha prodotto diversi atti parlamentari e che è promotore di una raccolta di firme per chiedere alla Ferrero una retromarcia – Per non parlare poi della presunta sostenibilità, per la quale l’unico sistema di certificazione tuttora in vigore è, infatti, il Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO). Una farsa. Un sistema dichiarato fallimentare da tutti e su tutti i fronti. Nei Paesi in cui avviene la massima coltivazione di palme da olio, Indonesia e Malesia, non vi sono metodi credibili di tracciabilità della filiera, non ci sono tutele per i lavoratori né per le foreste e la biodiversità e neppure per la popolazione che soffoca per i fumi degli incendi appiccati per lasciare il posto alle piantagioni. Basti pensare al recente dossier pubblicato da Amnesty International: sfruttamento del lavoro, anche minorile, devastazione dei territori, land grabbing, deforestazione, questa è la realtà che da tempo come Movimento 5 Stelle raccontiamo, verifichiamo e documentiamo. Le alternative all’olio di palma ci sono, e tante aziende italiane virtuose lo stanno dimostrando – conclude Busto – e rischiare che i loro sforzi siano vanificati dallo spot-bufala della Ferrero è davvero triste”.