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Prosciutto crudele: un video choc

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Il team investigativo di Essere Animali per 6 mesi ha monitorato costantemente le condizioni dei maiali in un grande allevamento intensivo fornitore del Prosciutto di Parma.
«Per 6 mesi consecutivi i nostri investigatori hanno documentato una struttura che fornisce animali per il Prosciutto di Parma – spiegano da Essere Animali – Quello che abbiamo scoperto ci ha lasciati senza parole. Il risultato è un video straziante, che diffondiamo con tristezza ma anche con tanta speranza, perchè siamo sicuri che non lascerà indifferente nessuno. Questo video – prosegue l’associazione – lascia senza parole, mostra come anche dietro ad un marchio considerato un’eccellenza del made in Italy possa nascondersi una realtà terribile di sofferenza: maiali agonizzanti, lasciati morire di stenti, atti di cannibalismo e un comportamento brutale degli operatori. Di fronte a queste immagini è importante capire che le nostre scelte sono fondamentali per aiutare questi animali».
«I maiali malati, che non sopravviverebbero fino al giorno previsto per la macellazione, sono lasciati morire di stenti nei corridoi. Privati per giorni di cibo e acqua aspettano la morte con una lenta agonia. I loro cadaveri verranno poi trascinati fuori con una corda. Un ambiente privo di stimoli spinge gli animali a sfogare le frustrazioni sui propri simili. Per limitare il cannibalismo ai maialini appena nati viene spesso amputata la coda, senza anestesia. Ma nonostante questa crudele pratica, permessa anche dalla legge, i maiali tendono comunque a procurarsi ferite e vistose infezioni mordendosi a vicenda ciò che rimane della coda e le orecchie. Gli operatori spostano brutalmente gli animali fuori dai recinti utilizzando bastoni, sollevandoli per le zampe e scaraventandoli a terra. Nei corridoi li fanno avanzare spingendoli a calci. Per legge i maiali dovrebbero avere lo spazio idoneo per potersi alimentare tutti contemporaneamente, in modo da evitare le “lotte per il cibo” e permettere anche agli individui più deboli di nutrirsi. In questo allevamento fornitore del prosciutto di Parma le mangiatoie utilizzate sono illegali: gli animali si avventano sul cibo, ma non tutti riescono a mangiare».
«La produzione del prosciutto di Parma è regolamentata da un disciplinare produttivo, depositato presso l’Unione Europea e gestito da un Consorzio che riunisce allevamenti, macelli e stabilimenti di lavorazione della carne –  proseguono da Essere Animali – L’Istituto Nord Est di Qualità è l’organismo incaricato a provvedere ai controlli negli allevamenti. Ma nonostante le certificazioni DOP, fino a quando la produzione di prosciutto sarà così elevata, gli animali dovranno essere rinchiusi in sistemi intensivi. Qui gli animali sono privati della possibilità di soddisfare gran parte delle loro esigenze etologiche e, come mostrano le nostre immagini, anche dietro ad un marchio considerato un’eccellenza del made in Italy ed esportato in tutto il mondo, possono nascondersi comportamenti brutali e violazioni alle già limitate norme sul benessere animale».

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