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Vitamina B12: bastano le alghe?

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E’ il tallone d’Achille della dieta vegana, in quanto è presente solo in tracce negli alimenti vegetali e la sua carenza può portare dei seri problemi di salute. Ma quanta ne serve per star bene?
Ne serve pochissima per coprire il fabbisogno dell’organismo e, cosa insolita, il nostro fegato è in grado di accumularne riserve per periodi abbastanza lunghi. Ma, a differenza di tutte le altre vitamine, non è presente in nessun alimento vegetale, almeno così dicono le fonti mediche convenzionali.
La carenza si evidenzia solo dopo parecchi anni e le conseguenze possono essere pesanti.
Diciamocelo, la vitamina B12 è il tallone d’Achille della dieta veganae in minor misura della dieta vegetariana, quando il rifiuto della carne è mitigato dal consumo di uova, latte e derivati. Le associazioni stesse di vegan e vegetariani sottolineano l’importanza dell’assunzione di integratori o di alimenti fortificati, avvertendo che non esistono studi che dimostrino la reperibilità della vitamina B12 nei vegetali.

Fatti e misfatti della B12
Isolata nel 1948 in un estratto di fegato, la B12 è una vitamina idrosolubile, un composto cristallino di colore rosso vivo contenente cobalto e detto quindi anche cobalamina.
Durante l’infanzia svolge un ruolo fondamentale nello stimolare l’appetito e la crescita, in particolare quella del sistema nervoso. Anche nell’età adulta, però, il suo ruolo è essenziale. Interviene infatti nella sintesi del DNA durante la divisione cellulare, soprattutto nei tessuti a rapida divisione come il midollo osseo, dove si formano i globuli rossi.
Svolge poi un ruolo importante nel metabolismo degli acidi grassi essenziali
e ha una funzione di mantenimento nei confronti della mielina, la sostanza che avvolge le fibre nervose. Indispensabile nella sintesidel DNA è che l’intervento sia svolto in sintonia con l’acido folico, sostanza che viene attivata dalla presenza di vitamina B12: così una carenza di questa porta anche a una deficienza di acido folico, se questo è già scarso nell’organismo.
La carenza di vitamina B12 comporta problemi di crescita, difficoltà cognitive e alterazioni dello sviluppo psichico nel bambino; le conseguenze sono ancora più gravi se la carenza si riscontra nei primi sei anni di vita. Invece nell’adulto e nell’anziano si verificano disturbi dell’umore, depressione, infiammazione del sistema nervoso, anemia perniciosa, predisposizione alle malattiecardiovascolari.
Non sono insoliti i danni alle cellule cerebrali, con sintomi del tutto simili a quelli dell’Alzheimer. Si può capovolgere questa situazione drammatica soltanto se si reagisce in tempo; in caso contrario, ci possono essere anche conseguenze pesanti a livello del midollo spinale.

>> Dove si trova la vitamina B12?
>> Esistono fonti di origine vegetale di questa vitamina?
>> Qual’è il fabbisogno giornaliero di adulti e neonati?
>> Bastano le alghe?

La versione completa dell’articolo di Alimentazione Naturale dal titolo Vitamina B12: bastano le alghe” di Giuliana Lomazzi è disponibile sul numero di Marzo di Terra Nuova.

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