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A 72 anni da Hiroshima l’Onu ha detto sì al bando delle armi nucleari

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Si celebra domenica 6 agosto il settantaduesimo anniversario della tragedia di Hiroshima. Ma quest’anno, forse, la prospettiva pare essere destinata a cambiare, perchè un mese fa all’Onu è stato approvatp il trattato per la messa al bando delle armi nucleari.
Da non dimenticare la sofferenza inflitta alle città di Hiroshima e Nagasaki in Giappone il 6 e il 9 agosto 1945, quando le bombe atomiche sganciate dall’aeronautica militare americana causarono un numero di vittime stimato fra le 100.000 e le 200.000 persone, con esiti a lungo termine che arrivano fino a oggi, con decine di migliaia di casi fra danni genetici e biologici, leucemie e altre conseguenze delle radiazioni.
Ma qualcosa, almeno questa è la speranza, potrebbe cambiare e forse un primo passo è stato fatto, sperando che si concretizzi in fretta. Un mese fa, a inizio luglio, con uno storico voto nell’ambito della Conferenza indetta dall’Assemblea Generale, le Nazioni Unite hanno adottato il Trattato di messa al bando delle armi nucleari. Sono stati 122 i voti favorevoli, 1 contrario e 1 astensione. È dunque iniziato il percorso di ratifica ed entrata in vigore. Nonostante l’assenza dell’Italia, Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo sono ottimiste: “Ora che il Trattato è stato adottato, ci impegneremo affinché il Governo lo ratifichi, manifestando così il volere della maggior parte della popolazione italiana”.
“È giunto il tempo per i leader di tutto il mondo di allineare le loro azioni ai valori e parole che esprimono, firmando e ratificando questo Trattato come primo passo verso la totale eliminazione delle armi nucleari”, commenta Sole Becagli di Senzatomica. “La società civile di tutto il mondo ha lavorato duramente in questi anni, e in particolare in queste settimane di negoziati che abbiamo seguito da vicino. Siamo onorati di aver dato il nostro contributo, in particolare fianco a fianco con i sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki, gli hibakusha, che ci hanno sempre accompagnato e sostenuto”.

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