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Abbiamo perso il treno!

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Diminuiscono gli investimenti sui treni regionali e 3 milioni di pendolari subiscono ogni giorno i disagi di malfunzionamento, ritardi e soppressioni. Campania e Piemonte le regioni che hanno tagliato più treni locali. Una battaglia di civiltà che dobbiamo vincere!
C’era una volta un paese ricco di infrastrutture con arterie ferroviarie che attraversavano le regioni da una sponda all’altra dei due mari. Oggi questo paese ha perso il treno, con tre milioni di persone vivono ogni giorno il disagio degli spostamenti via ferrovia. Per i pendolari il servizio offerto non fa che peggiorare: dal 2009, mentre i passeggeri aumentavano del 17%, le risorse statali per il trasporto regionale si sono ridotte del 25%. A presentare i dati è il dossier di Legambiente Pendolaria che illustra lo stato dell’arte e gli scenari del trasporto ferroviario per pendolari in Italia. Secondo l’associazione mon ci si può trincerare dietro ai tagli alle risorse imposti dalla crisi negli ultimi anni, si sente piuttosto l’assenza di una pianificazione sulla mobilità.
“La situazione dei pendolari – ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini – dopo i tagli di questi anni è sempre più grave. Proprio in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando, bisogna occuparsi di un fenomeno sociale di queste dimensioni, perché è anche la crisi ad obbligare tante persone a spostarsi sui mezzo pubblici per risparmiare. Sono 670mila i pendolari lombardi, per esempio, e 560mila quelli del Lazio: su alcune linee è come se ogni mattina si spostassero tutti gli abitanti di una città come Arezzo o Ancona. Per tutta risposta, negli anni sono state ridotte le corse e chiuse anche molte biglietterie nelle stazioni a fronte di aumenti delle tariffe non giustificati da alcun miglioramento. E’ evidente che ci troviamo di fronte a una questione nazionale e a una battaglia di civiltà nell’interesse dei cittadini”.
Complessivamente sono oltre 2milioni e 861mila i passeggeri sul servizio ferroviario regionale. Ma nel 2013 il numero totale dei passeggeri su queste linee, per la prima volta in 10 anni, è calato dell’1,4%.
In Campania e Piemonte a causa dei tagli si hanno 110mila viaggiatori in meno. In Campania, dove sono stati fatti tagli complessivi del 19% al servizio dal 2010 a oggi con punte di meno 50% su alcune linee, i passeggeri si sono ridotti a 310mila contro i 395mila dello scorso anno e i 467mila del 2011. In Piemonte, tagli di quasi il 10% e la cancellazione di 13 linee ferroviarie hanno portato a far scendere i viaggiatori giornalieri dai 236mila dello scorso anno ai 209mila del 2013. Gli ultimi tre anni sono stati il periodo più nero della storia dei trasporti ferroviari locali e per la vita dei pendolari. Nel 2013 molte regioni hanno deciso di tagliare i servizi e di aumentare il costo dei biglietti. Il prezzo del biglietto in Italia è comunque in media molto più basso rispetto agli altri Paesi europei ma la differenza più forte con Madrid, Lione o Berlino è nella qualità del servizio.
Se lo Stato ha ridotto i fondi disponibili per il trasporto su rotaia anche le Regioni, che sono chiamate a garantire la qualità del servizio, hanno trascurato il settore, destinando in media appena lo 0,4% del bilancio. Solo la Provincia di Bolzano, nel 2013 concede quasi il 2% di spesa per i pendolari rispetto al proprio bilancio. Gli investimenti arrivano a superare l’1% anche in Valle d’Aosta, Provincia di Trento e Lombardia. In tutte le altre Regioni la spesa è invece del tutto inadeguata; le situazioni più gravi sono in Piemonte, Lazio e Campania dove a fronte di centinaia di migliaia di pendolari non si raggiunge lo 0,3% della spesa rispetto al bilancio.
I soldi vanno invece al trasporto su gomma, sostenuto con fondi diretti e sconti sui pedaggi autostradali, per circa 500 milioni in media l’anno a cui vanno aggiunti 330 milioni di euro già stanziati per il 2014.
Il 2014 tra l’altro sarà un anno fondamentale per ripensare e migliorare il servizio ferroviario in Italia, scadrà infatti il contratto nazionale di servizio che il ministero delle Infrastrutture ha in corso con Trenitalia per gli intercity e i contratti di servizio in 12 regioni e nelle 2 province autonome e si aprirà una stagione di gare per l’affidamento come da direttive europee.
Per conoscere tutte le proposte di Legambiente: www.legambiente.it

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