Al via studio sui benefici della “terapia forestale”
homepage h2
Lo studio partirà il 21 marzo per concludersi a settembre e nasce da un’idea de ‘La Grande Via‘, associazione fondata dall’epidemiologo Franco Berrino e dalla giornalista Enrica Bortolazzi, insieme al Parco naturale.
Le Foreste casentinesi, spiega una nota, sono state oggetto di pellegrinaggi, suggestionando nei secoli santi, scrittori e artisti che le hanno elette a loro luogo di meditazione. Lo studio prevede il ritiro di uno o più giorni nelle foreste, che consentirà ai partecipanti di sperimentare il risveglio dei sensi attraverso il contatto con la natura, l’alimentazione, il movimento e la meditazione, con la supervisione e il monitoraggio di medici, guide forestali ed esperti.
I gruppi saranno guidati nella via terapeutica delle foreste tramite un programma di attività sensoriali: dalle camminate alla contemplazione dei frattali, dall’ascolto degli elementi alla cucina macro-mediterranea.
“La medicina giapponese – sottolinea Berrino – da decenni ha constatato che quando le persone passano alcune ore in un ambiente con una grande concentrazione di alberi (foreste, parchi), si riduce il loro stato di stress, di ansia e di depressione, documentato da una diminuzione dei livelli plasmatici o salivari del cortisolo, dalla riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, e dall’aumento della variabilità del ritmo cardiaco, un indicatore prezioso di salute; è stata inoltre riscontrata una diminuzione dello stato infiammatorio cronico”.
“Gli esiti di questa ambiziosa sperimentazione, che mira a quantificare con parametri medici il beneficio dell’immersione in foresta – osserva Luca Santini, presidente del parco nazionale -, potranno andare ad ampliare ulteriormente il novero delle funzioni riconosciute agli ecosistemi forestali complessi”. (ANSA).