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Alta Velocità: la Francia accantona il raddoppio

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Lo scorso 27 giugno la Francia ha ufficialmente abbandonato i progetti faraonici di raddoppio del Tgv, la rete dell’Alta Velocità. Non ci sono i soldi. Ma l’Italia, come sempre, non impara nulla.
La Francia ha annunciato di avere abbandonato ufficialmente l’idea di raddoppiare la rete dei treni ad alta velocità nei prossimi vent’anni. Il governo ha detto che occorrerebbe posticipare talmente tanto, a dopo il 2030, i lavori che suona come dire: non se ne farà più nulla. Il progetto era faraonico e, nell’idea dell’ex presidente Sarkozy, sarebbe costata 250 miliardi di euro, che non ci sono. Includeva altre linee ad alta velocità e un canale che avrebbe collegato Parigi al mare del Nord. Il rapporto che ha fatto decidere il governo è arrivato dalla commissione Mobilité 21, incaricata della spending review sui progetti di infrastrutture legate ai trasporti. La commissione ha consegnato la versione definitiva del suo lavoro, che dovrà poi ricevere l’ok del Parlamento. e del Governo. Mobilité 21 non aveva espliciti incarichi sui progetti di tratte transfrontaliere: nel caso della Torino-Lione, il tunnel di 57 chilometri sotto le Alpi (costo pari a circa 8 miliardi di euro, di cui tre a carico della Francia e 5 a carico dell’Italia) da Bussoleno a Saint Jean de Maurienne. In ogni caso, ammesso e non concesso che il tunnel in qualche modo sopravviva alla spending review francese, a Saint Jean la Tav imboccherà un binario morto.

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