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Amazzonia compromessa, vicina al punto di non ritorno. Lo studio

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La foresta pluviale amazzonica potrebbe essere vicina a un punto di non ritorno. Questo l’allarmante risultato che emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, condotto dagli scienziati dell’Universita’ di Exeter, dell’Universita’ tecnica di Monaco e del Potsdam Institute for Climate Impact Research.
Amazzonia compromessa, vicina al punto di non ritorno. Lo studio
La foresta pluviale amazzonica potrebbe essere vicina a un punto di non ritorno. Questo l’allarmante risultato che emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, condotto dagli scienziati dell’Universita’ di Exeter, dell’Universita’ tecnica di Monaco e del Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK), che hanno evidenziato la necessita’ di ridurre al minimo il consumo di suolo e limitare le emissioni di gas serra a livello globale.
Il team, guidato da Chris Boulton, Tim Lenton e Niklas Boers, ha valutato i dati satellitari relativi alla vegetazione della foresta amazzonica. Nell’ambito del progetto TiPES, coordinato dall’Universita’ di Copenaghen, gli scienziati considerano infatti i punti critici del sistema terrestre e hanno selezionato la foresta pluviale amazzonica, che svolge un ruolo fondamentale nell’ottica del mantenimento della biodiversita’ e nella cattura di carbonio. Il gruppo di ricerca ha considerato i dati satellitari raccolti negli ultimi 30 anni.
Gli esperti hanno registrato una significativa perdita della resilienza degli ecosistemi dagli anni 2000, con cali piu’ pronunciati nelle aree maggiormente aride e nelle regioni sottoposte a livelli di stress piu’ elevati. Stando ai risultati dello studio, inoltre, la foresta potrebbe trovarsi vicino a un punto di non ritorno e rischia di subire una brusca transizione verso habitat secchi e aridi. Il “rallentamento critico”, la condizione in cui potrebbe trovarsi la foresta amazzonica, comporterebbe una brusca transizione verso squilibri della vegetazione e degli habitat. “Il nostro lavoro – afferma Boers del Potsdam Institute – mostra che l’Amazzonia si sta avvicinando a un punto critico, ma allo stesso tempo suggerisce che abbiamo ancora modo di agire. Possiamo e dobbiamo intervenire per invertire queste dinamiche”.
Fonte: Agi

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