Nei grandi centri urbani l’automobile non va più di moda, grazie a piste ciclabili e Ztl. Il tasso di motorizzazione cresce in campagna ma anche se rimane sopra le medie europee, cala bruscamente nei centri urbani della Penisola. Ecco in quali città….
Le case automobilistiche sono preoccupate. In cinque anni nelle grandi città italiane è diminuito il numero delle automobili circolanti e non solo a causa della crisi e del caro-carburante, ma soprattutto per la difficoltà di muoversi in auto nei grandi centri, a causa dell’aumento delle piste ciclabili e delle zone ZTL e nel contempo della drastica diminuzione del numero di parcheggi gratuiti.
E’ quanto emerge da un’elaborazione del Centro Studi Continental su fonti Aci e Istat, che rileva come il tasso di motorizzazione, e cioè il rapporto tra le autovetture circolanti e gli abitanti, dal 2008 al 2012 negli otto principali centri urbani del Paese sia sceso dallo 0,6% di Bari al 5,4% di Roma. Secondo l’agenzia 5T, che gestisce il monitoraggio del traffico nell’area metropolitana di Torino, i dati sono molto più incisivi, con un calo nel capoluogo piemontese del 10% negli ultimi 4 anni.
Ma il fenomeno è limitato ai grandi centri, perché “il parco circolante complessivo si mantiene sostanzialmente stabile nonostante la crisi. E ciò significa che il tasso di motorizzazione è invece cresciuto tra coloro che non abitano nelle grandi città“. La disaffezione all’auto si mostra più evidente nella Capitale dove, per ogni mille abitanti, nel 2008 circolavano 706,7 automobili e nel 2012 sono scese a 668,4 (-5,4%). Subito dopo viene Milano, con un tasso di motorizzazione sceso da 557,9 a 528,8 vetture (-5,2%), seguita da Torino* (da 628,4 a 597,1 automobili, -5%).
Dalla ‘top tre’ si passa a Bologna (-3,9%) e dopo a Firenze (-2,9%), Genova (-1,4%), Napoli (-1,1%), Bari (-0,6%). Il capoluogo pugliese vanta il minor tasso di ‘demotorizzazione’ in cinque anni. Secondo il Centro Studi Continental, a produrre il minor numero di vetture circolanti sarebbero, da un lato, ‘‘la sempre maggiore difficoltà da parte degli abitanti delle città ad utilizzare l’auto (sic!): sono infatti aumentate nei centri cittadini le piste ciclabili e le zone ZTL. Al contempo è drasticamente diminuito il numero dei parcheggi gratuiti disponibili”.
Fattori a cui devono aggiungersi il caro-carburanti e la crescita della pressione fiscale sulle automobili che, rileva lo studio, “hanno raggiunto livelli quasi insostenibili e costituiscono quindi un’ulteriore spinta verso un minor utilizzo e verso la rinuncia all’auto”. Anche se, ad oggi, l’uso dell’automobile non sembra avere alternative praticabili, a causa di trasporti pubblici spesso malfunzionanti e costosi.
“In ogni caso” – mette in evidenza lo studio – “il minor uso delle autovetture nelle città ha portato qualche benefico effetto in termini di miglioramento della qualità dell’aria”.
Fonte: Ansa