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Cnr: nel 2012 la seconda estate più calda dal 1800

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Il dato di fatto è incontrovertibile e confermato dai ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche. Purtroppo come ci dicono i meteorologi sul clima imperversano anche le leggende dei “negazionisti”
I meteorologi Luca Mercalli e Luca Lombroso ci avevano già allertato. Ma adesso arriva la conferma del CNR.  La banca dati dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna (Isac-Cnr) ci dà un dato chiaro e incontrovertibile: dal 1800 ad oggi, questa è la seconda estate più calda in assoluto. E non bastano le prime piogge che hanno imperversato in questi giorni al Nord per diminuire la media.
L’estate 2012 ha fatto registrare una anomalia di +2.32 gradi rispetto alla media del periodo di riferimento (1971-2000). Più calda è stata solo l’estate del 2003 (+3.72 rispetto alla media).
L’anomalia, che è in stretto rapporto con l’impatto delle attività antropiche, vede un mix di alte temperature e di scarse precipitazioni: per i mesi trascorsi i ricercatori parlano di un calo del 48% rispetto alla media, per un anno il 2012 che si piazza all’undicesimo posto tra le estati più siccitose degli ultimi 200 anni.
Negli ultimi due secoli, le due estati più calde sono concentrate nei dieci anni a noi più vicini: il global warming non sarà il primo dei pensieri dei leader mondiali in tempo di crisi, ma sarebbe per noi più sensato che cominciasse davvero ad entrare nell’agenda delle cose da fare.
Come scrive Luca Lombroso nel blog del Cambiamento imperversano delle leggende metropolitane che i meteorologi seri sono costretti sempre a smentire, dati alla mano. “La prima leggenda riguardo i cambiamenti climatici infatti è che non vi siano i cambiamenti e la seconda è che se ci sono, non è colpa dell’uomo”. Purtroppo  negazionisti continuano a diffondere idee tranquillizzanti nell’opinione comune, che fanno rallentare anche una risposta sul piano politico.
Se riguardo alle temperature l’estate del 2012 stanno appena dietro a quelle del 2003, per i ghiacciai potremmo aver addirittura superato il record. Al 28 di agosto i ghiacciai delle Alpi avevano già perso oltre due metri di spessore arrivando, arrivando già ai livelli raggiunti alla fine dell’estate dell’anno scorso. Il glaciologo Claudio Smiraglia, dell’universita’ di Milano e già presidente del Comitato glaciologico italiano, ha stimato che a fine stagione potrebbe essere superato lo scioglimento massimo registrato nel 2003.

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