Un appello per eliminare sulle spiagge italiane gli ombrelloni in rafia sintetica, che rilasciano filamenti che vanno a inquinare l’ambiente, è stato lanciato dalla Stazione Ornitologica Abruzzese Aps che ha preparato una lettera aperta da inviare alle istituzioni.
Un appello per eliminare sulle spiagge italiane gli ombrelloni in rafia sintetica, che rilasciano filamenti che vanno a inquinare l’ambiente, è stato lanciato dalla Stazione Ornitologica Abruzzese Aps che ha preparato una lettera aperta da inviare alle istituzioni.
La Stazione Ornitologica Abruzzese raccoglie fino a domenica 16 ottobre le adesioni all’appello che poi verrà inviato alle autorità competenti.
«Sono ormai centinaia le richieste di intervento che ci giungono da cittadini indignati per lo stato del litorale a causa della pervasiva presenza di miliardi di filamenti di plastiche che originano da questi ombrelloni per la loro usura a causa dell’esposizione agli agenti atmosferici – si legge nell’appello – Questi filamenti sono trasportati dal vento per distanze più o meno lunghe tanto da trovarsi attaccati anche alla vegetazione dunale limitrofa ai lidi. Non si tratta di una situazione occasionale o dovuta a eventi eccezionali ma il distacco di tali filamenti è ineluttabile».
Alcune delle associazioni «avevano già segnalato lo scorso anno l’inopportunità dell’utilizzo di tali ombreggi all’interno di uno dei siti più importanti per la tutela della natura delle coste italiane, l’Area Marina Protetta del Cerrano in Abruzzo – prosegue l’appello – Nonostante ciò, quest’anno la situazione è la stessa, tanto che abbiamo potuto provare la diffusione dei filamenti fin sopra le rare piante dunali. In realtà il problema è diffusissimo in ogni contesto dove si usano tali materiali, anche in altri siti protetti a livello comunitario in quanto inseriti nella rete Natura2000 della UE».
«Tali filamenti non rimangono solo in spiaggia ma si rinvengono anche nel mare, dove si ammassano con il moto ondoso formando dei grumi di materiale plastico magari misto a alghe – scrivono ancora i promotori dell’appello – Questa situazione ha un evidente impatto ambientale per la diffusione di veri e propri rifiuti in maniera pervasiva e capillare. Inoltre pongono rischi diretti per la vita di cetacei, tartarughe e altri organismi acquatici protetti nonché per gli uccelli limicoli che possono avere problemi alle zampe imbattendosi in questi filamenti. Basti pensare al Fratino (Charadrius alexandrinus), specie protetta a livello comunitario».
«Infine è del tutto ovvio che tali filamenti sono sottoposti ad ulteriore degrado divenendo con il tempo microplastiche che possono entrare nella catena alimentare. In considerazione della loro natura, trattandosi di filamenti facilmente soggetti a frammentazione, crediamo possano essere delle fonti privilegiate per la formazione di microplastiche con tutto quello che ne consegue anche sotto l’aspetto della tutela della salute umana – prosegue l’appello – A nostro avviso tali ombreggi vanno vietati con estrema urgenza. Le immagini della costa abruzzese sono la prova evidente che non esiste alcuna possibilità di controllare il fenomeno, come vorrebbe lasciar intendere l’ordinanza balneare della Regione che invita i balneatori a limitare la dispersione dei materiali, che quindi deve essere risolto in radice».
«Poiché esistono in commercio ombreggi di materiale naturale che vengono già usati con successo da centinaia di balneatori, l’utilizzo di ombreggi in materiale sintetico produce una forma di inquinamento “gratuito” che può essere immediatamente risolta – si legge ancora nella nota – Ci chiediamo, altrimenti, quale senso possa avere associare la parola sostenibilità al turismo costiero italiano quando la spiaggia, anche in aree protette, è insozzata in maniera capillare costringendo i bagnanti a fare lo slalom tra i rifiuti. Ci attendiamo, quindi, un’azione immediata a tutti i livelli per eliminare da subito e senza indugio dalle spiagge ombreggi in materiale sintetico così devastanti per l’ambiente marino-costiero».
Per informazioni e adesioni:
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