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Estinzione all’italiana

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La biodiversità è pesantemente a rischio. Nel 2050 con una popolazione mondiale di 9 miliardi si prevede il degrado del 60% degli ecosistemi. In Italia a rischio vertebrati, uccelli e anfibi…
La metà dei vertebrati presenti sul territorio italiano è a rischio di estinzione, insieme a un quarto degli uccelli e oltre il 40% dei pesci di fiumi e laghi. Le previsioni elaborate nel dossier Biodiversità di Legambiente, presentate a Terra Futura, lasciano spazio a pochi equivoci: tra 40 anni la terra sarà popolata da circa 9 miliardi di persone e il 60% degli ecosistemi mondiali sarà degradato. Già oggi nelle acque del Mediterraneo, l’anguilla, lo storione, il salmone selvaggio e il merluzzo potrebbero avere i giorni contati. Ma non sono delle eccezioni: l’88% degli stock ittici mondiali risulta sfruttato al massimo o sovra sfruttato.
L’Italia, per la sua posizione geografica e particolare conformazione, presenta un’enorme varietà di ambienti naturali: ospita 130 degli habitat individuati dalla Direttiva europea Habitat 92/43. La fauna italiana rappresenta più di un terzo dell’intera fauna europea con 57.468 specie e sono state censite 6.711 piante vascolari. Abbiamo, inoltre una delle più ricche flore europee di muschi e licheni (composta da 851 specie di muschi e 279 specie di licheni). Questo patrimonio è, però, gravemente minacciato: oggi la metà dei vertebrati presenti sul territorio italiano è a rischio di estinzione, insieme a un quarto degli uccelli e oltre il 40% dei pesci di fiumi e laghi. La situazione più critica è quella degli anfibi, dove la percentuale di specie endemiche minacciate supera il 66%.
Per quanto riguarda la flora, sono in pericolo 1020 specie vegetali superiori – circa il 15% del totale – e, tra le piante inferiori, il 40% delle alghe, licheni, muschi, felci.
Anche l’Europa ha mancato l’obiettivo di arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010: il 15% dei 231 mammiferi studiati sono minacciati d’estinzione, in prevalenza quelli marini. Più di un quarto (27%) dei mammiferi europei sono in declino. Le più grandi minacce per i mammiferi terrestri sono la perdita e il degrado degli habitat, anche se concorrono l’inquinamento, la mortalità accidentale, lo sfruttamento eccessivo e le specie invasive.
Un’altra categoria particolarmente a rischio è quella degli anfibi: circa un quarto della loro popolazione è minacciata dall’estinzione e più della metà (59%) è in declino. Il 36% è stabile e solo il 2% in aumento. In pericolo sono anche un quinto dei rettili, il 9% delle farfalle, il 15% delle libellule e l’11% dei coleotteri. Tra i molluschi, il 20% (246 specie) di quelli terrestri e il 44% (373 specie) di quelli d’acqua dolce sono a rischio, mentre tra i pesci d’acqua dolce le percentuali arrivano al 37%. Per quanto riguarda le piante infine, su 1.826 specie valutate 467 sono state identificate come a rischio di estinzione.
Uno degli strumenti più efficaci per combattere la perdita di biodiversità è l’istituzione di territori e di aree marine protette.

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