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Giornata mondiale dell’acqua. Il Forum dei Movimenti: «Sia bene comune, basta speculazioni»

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Nella Giornata Mondiale dell’Acqua, oggi 22 marzo, il Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua rilancia l’appello affinché sia veramente un bene comune e organizza un evento che avrà inizio alle 18.30 con Pedro Arrojo-Agudo, Dacia Maraini, Padre Alex Zanotelli, Emilio Molinari, Luca Celada e Renato Di Nicola. E sul numero di marzo di Terra Nuova uno “speciale” proprio su questo tema.
Giornata mondiale dell’acqua. Il Forum dei Movimenti: «Sia bene comune, basta speculazioni»
Nella Giornata Mondiale dell’Acqua, oggi 22 marzo, il Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua rilancia l’appello affinché sia veramente un bene comune e organizza un evento che avrà inizio alle 18.30 con Pedro Arrojo-Agudo, Dacia Maraini, Padre Alex Zanotelli, Emilio Molinari, Luca Celada e Renato Di Nicola.
“Diamo valore all’acqua” è il tema con cui le Nazioni Unite hanno deciso di caratterizzare la Giornata Mondiale dell’Acqua 2021. «Un proposito che riteniamo indispensabile seppur consapevoli che viene interpretato in maniera strumentale da parte delle lobby economico-finanziarie che guardano al progressivo sviluppo dei processi di mercificazione e finanziarizzazione – spiega il Forum dei Movimenti per l’Acqua – Al contrario è necessario considerare i beni comuni, a partire dall’acqua, come un valore fondante delle comunità e della società senza i quali ogni legame sociale diviene contratto privatistico e la solitudine competitiva l’unico orizzonte individuale. Il 2020, già annus horribilis per la grave emergenza sanitaria, si è chiuso con un fatto molto preoccupante: l’acqua, come una qualsiasi altra merce, da dicembre è scambiata nel mercato dei “futures” della Borsa di Wall Street».
«La quotazione dell’acqua in Borsa segna un prima e un dopo per il bene più prezioso della natura e, di fatto, si configura come una minaccia reale per tutta l’umanità e per la prosecuzione della vita stessa sulla Terra. Sottoporre l’acqua alla speculazione finanziaria apre a scenari che inevitabilmente porteranno all’emarginazione di territori, popolazioni, piccoli agricoltori e piccole imprese – prosegue il Forum – La crisi ecosistemica, climatica, economica, sociale e l’emergenza sanitaria impongono una radicale inversione di rotta e un approccio innovativo volto alla tutela, alla difesa e alla “cura” (intesa come forma di “interessamento solerte e premuroso per un oggetto, che impegna sia il nostro animo sia la nostra attività”) dei beni comuni, dell’acqua e dell’ambiente che si dovrebbe basare sulla partecipazione diretta delle comunità territoriali alle decisioni, in quanto esercizi di democrazia fondamentali per orientare le politiche di sviluppo locale e costruire scenari di giustizia sociale ed ambientale. Inoltre, la crisi idrica, aggravata dal surriscaldamento globale e dai relativi cambiamenti climatici, ha fatto emergere le responsabilità di una gestione privata che punta esclusivamente alla massimizzazione dei profitti».
«Ribadiamo che oggi più di ieri è necessaria una radicale inversione di tendenza ed è sempre più importante riaffermare il valore paradigmatico dell’acqua come bene comune, ribadendo che: l’acqua è un diritto umano universale e fondamentale ed è la risorsa fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi; l’acqua è un obiettivo strategico mondiale di scontro con il sistema capitalistico-finanziario; la gestione pubblica e partecipativa delle comunità locali è un modello sociale alternativo; è necessario giungere ad un sistema di finanziamento basato sulla fiscalità generale e su un meccanismo tariffario equo, non volto al profitto e che garantisca gli investimenti – prosegue il Forum – Le oltre 42.000 persone che hanno sottoscritto l’appello “Quotazione in Borsa dell’acqua: NO grazie” lanciato dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua a fine gennaio e le diverse decine di adesioni pervenute da parte di personalità del mondo della cultura, dell’attivismo sociale e politico e dello spettacolo dimostrano ancora una volta come sia molto diffusa una profonda consapevolezza rispetto ai rischi derivanti da questo passaggio epocale».
«In funzione di ciò abbiamo richiesto un incontro, possibilmente da svolgersi proprio in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e alla Presidenza di Camera e Senato al fine di consegnare le firme raccolte, sottoporre le nostre riflessioni e richieste».
OGGI 22 MARZO dibattito online “Il futuro dell’acqua non è in Borsa”, alle 18.30.
Pertecipano:
-il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sul Diritto Umano all’Acqua Potabile e ai Servizi Igienico-sanitari, Pedro Arrojo-Agudo
Dacia Maraini, “la signora dell’acqua” per il suo costante impegno a difesa di questo bene comune
Padre Alex Zanotelli (Missionario Comboniano)
Emilio Molinari (Ambientalista e storico attivista del movimento per l’Acqua)
Luca Celada (Giornalista)
Renato Di Nicola (Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua).
Sarà possibile seguire il dibattito sulla piattaforma Zoom a questo link

Lo speciale sul numero di marzo della rivista Terra Nuova

Dal mercato dell’acqua incentivato con la quotazione in Borsa fino alla contaminazione di questo bene prezioso e alla sua mercificazione in mano alle multiutulity; ma c’è una possibile alternativa, le Blue Communities. Sul numero di marzo di Terra Nuova inchiesta e approfondimenti per saperne di più, per capire e per agire per cambiare.
Tre gli approfondimenti che proponiamo ai lettori della nostra rivista su questo importantissimo tema che è destinato a generare ripercussioni enormi non solo nei paesi poveri, ma anche nei paesi occidentali.
Il mercato dell’acqua
Dall’ostinata volontà di privatizzazione delle lobby e dei decisori politici alla quotazione in Borsa: a dieci anni dal referendum, l’acqua è un bene (non più) comune, sempre più in balìa degli speculatori. Ma i movimenti sociali non si danno per vinti.
Acqua che testi, pesticida che trovi
Ispra rileva una forte contaminazione da sostanze chimiche tossiche di sintesi nelle acque superficiali e di profondità. Uno spiraglio potrebbe essere la nuova direttiva europea sull’acqua potabile. Ma è tutto da vedere.
L’acqua non si vende: l’alternativa delle Blue Communities
Intervista a Maude Barlow, esperta mondiale in questioni idriche: «Aumentano comunità e istituzioni che tutelano l’acqua con apposite norme. L’auspicio è che presto aderisca anche l’Italia».

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