Gli effetti dei cambiamenti climatici sono molto chiari. Negli ultimi 50 anni, il numero di disastri legati a eventi meteorologici si è quintuplicato. Gli incendi stanno divorando le foreste, dalla California all’Australia, dalla Grecia alla Corsica. E dalla Germania alla Cina stiamo assistendo a inondazioni sempre più devastanti, una delle ultime in casa nostra. Con l’accordo di Parigi i Governi si erano impegnati a contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali. La maggior parte dei Paesi ha rinnovato questo impegno nelle recenti riunioni del G20. Purtroppo dobbiamo ammettere che tutti i governi stanno venendo meno a questa promessa. Se continuiamo con le politiche attuali, raggiungeremo quasi 3 gradi di riscaldamento globale entro la fine del secolo. Le conseguenze di un tale aumento delle temperature sarebbero catastrofiche.
Ma mentre ormai l’alterazione del clima è così evidente che è diventata innegabile, non è a tutti chiaro quali siano le ricadute sulla salute dell’uomo e degli esseri viventi, e quale sia la spaventosa situazione che ci aspetta nei prossimi decenni. Il cambiamento climatico è, a parole, al centro dell’attenzione dei più, ma pochi sanno quali saranno le conseguenze dirette e indirette sulla salute dell’umanità.
L’aumento delle concentrazioni di gas a effetto serra e altri fattori alterano il clima globale e provocano una miriade di conseguenze sulla salute umana. Le conseguenze ambientali del cambiamento climatico, quali ondate di calore estreme, innalzamento del livello del mare, cambiamenti nelle precipitazioni che provocano inondazioni e siccità, uragani intensi e degrado della qualità dell’aria, influenzano direttamente e indirettamente il fisico, la salute sociale e psicologica degli esseri umani. Il cambiamento climatico può essere un fattore trainante della migrazione delle malattie, insieme alle migrazioni dei popoli, oltre ad aggravare gli effetti sulla salute derivanti dal rilascio di inquinanti atmosferici tossici in popolazioni vulnerabili come i bambini, gli anziani e le persone con asma o malattie cardiovascolari.
Studi osservazionali e proiezioni statistiche hanno identificato impatti e minacce per la salute e il benessere, sia immediati (ad esempio, eventi meteorologici estremi come uragani, ondate di calore, inondazioni e siccità) che derivanti da cambiamenti climatici più graduali (ad esempio, aumento del livello del mare, variazioni delle precipitazioni e dell’umidità). A livello globale, il razzismo strutturale e la discriminazione pongono per esempio le comunità di colore, e altre comunità di “diseguali”, nella disparità sanitaria e quindi a più alto rischio di impatto del cambiamento climatico sulla salute. Le implicazioni sanitarie devono essere conosciute e comprese per mettere in campo azioni volte a prevenire, mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici. E’ necessario identificare i diversi effetti e offrire specifiche opportunità per migliorare i determinanti sociali e ambientali correlati alla salute, in particolare per quelle comunità che sono a maggior rischio (
Climate Change and Human Health, NIEHS/USA, 2021).
Fra le varie patologie correlabili direttamente ai cambiamenti climatici quelle emergenti e più significative per numeri e per gravità vengono qui di seguito segnalate.
-Asma, allergie respiratorie e malattie delle vie respiratorie
Il cambiamento climatico incide sulla qualità dell’aria attraverso diverse vie, tra cui la produzione di allergeni, l’aumento delle concentrazioni di ozono, delle polveri sottili (PM) e di polveri. Alcuni di questi inquinanti possono causare direttamente malattie respiratorie o aggravare le condizioni esistenti nelle popolazioni sensibili, come i bambini o gli anziani. L’inquinamento dell’aria è il principale rischio ambientale per la salute. Esso è associato a malattie cardiache, ictus, malattie polmonari e cancro ai polmoni. Nel 2015 Le morti premature in Italia attribuibili all’esposizione a particolato sottile (PM 2,5) è stato di 59.500, a ozono (O3) 3.300, e a biossido di azoto (NO2) 21.600. Cause:
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Aumento dell’ozono a livello del suolo e delle concentrazioni di particelle fini, che possono innescare una varietà di reazioni tra cui dolori al petto, tosse, irritazione della gola e congestione, nonché ridurre la funzione polmonare e causare infiammazione dei polmoni.
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Aumento delle concentrazioni di anidride carbonica e della temperatura, influenzando così la distribuzione aero-allergenica e amplificando il potenziale allergenico di polline e spore di muffa.
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Aumento delle precipitazioni in alcune aree con conseguente aumento delle spore di muffa.
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Aumento del tasso di formazione di ozono a causa di temperature più elevate e dell’aumento della luce solare.
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Aumento della frequenza delle siccità, con conseguente aumento di polveri e particolato.
-Cancro
La parola cancro si riferisce a un gruppo di malattie in cui cellule abnormi rispetto al tessuto originale si dividono senza controllo e possono invadere altri tessuti. Ci sono più di 100 diversi tipi di cancro, di solito denominati come cancro dell’organo colpito, ad esempio cancro al fegato o al seno. Il cancro è la seconda causa di morte in italia dopo le malattie cardiovascolari. Il cancro ai polmoni rappresenta circa il 30% dei decessi complessivi per cancro; e, anche se il fumo è la causa principale, l’inquinamento atmosferico contribuisce in maniera rilevante all’insorgenza del cancro ai polmoni. Sebbene lo sviluppo e le cause di tutti i tumori non siano completamente identificati, sappiamo che patogeni, contaminanti ambientali, età e genetica sono tutti fattori che ne influenzano lo sviluppo. Cause:
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Maggiore esposizione a sostanze chimiche tossiche, note o sospette di provocare il cancro, che vengono rilasciate nell’ambiente a seguito di forti precipitazioni o inondazioni e da una maggiore volatilizzazione delle sostanze chimiche in condizioni di temperatura aumentata;
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Il calo della qualità dell’aria, dell’acqua potabile, del suolo, e l’aumento delle concentrazioni di inquinanti chimici aumentano il rischio di cancro.
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La riduzione dell’ozono stratosferico porta ad un aumento dell’esposizione ai raggi UV e della temperatura, aumentando il rischio di cancro della pelle.
–Malattie cardiovascolari e ictus
Le malattie cardiovascolari si riferiscono a una classe di malattie che coinvolgono il cuore e i vasi sanguigni, ed è la principale causa di morte in Italia; in particolare muoiono più di 230 mila persone all’anno tra ischemie, infarti, malattie del cuore e cerebrovascolari (dati 2017). Il freddo estremo e il calore estremo influenzano direttamente l’incidenza delle ammissioni ospedaliere per dolore toracico, ictus, aritmia cardiaca (battito cardiaco irregolare) e altre malattie cardiovascolari. Gli anziani sono a maggior rischio di malattie cardiovascolari e ictus se esposti a temperature estreme. Cause:
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Il freddo estremo e il calore estremo aumentano i ricoveri ospedalieri per disturbi cardiaci e e altre patologie, come aritmie e ictus.
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Una maggiore formazione di ozono a causa di temperature più elevate danneggia lo scambio di gas polmonare e provoca stress sul cuore. L’aumento della concentrazione di ozono è associato ad attacchi di cuore.
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Aumento di particolato a causa della siccità e altre condizioni è associato a infiammazione sistematica, compromissione della funzione cardiaca, trombosi venosa profonda, embolia polmonare, e disfunzione dei vasi sanguigni.
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Stress e ansia a seguito di eventi meteorologici estremi sono associati con attacchi di cuore, morte cardiaca improvvisa, e cardiomiopatia correlata allo stress.
–Effetti del calore
L’esposizione prolungata al calore estremo può causare senso di grande fatica e debolezza, crampi da calore, colpo di calore, così come può aggravare le condizioni croniche preesistenti, come varie malattie respiratorie, cerebrali e cardiovascolari. Queste gravi conseguenze per la salute di solito colpiscono le popolazioni più vulnerabili come gli anziani, i bambini e quelle con malattie cardiovascolari e respiratorie esistenti. Anche i fattori socioeconomici, come gli individui economicamente svantaggiati e socialmente isolati, sono a rischio a causa dell’eccessiva esposizione al calore. Cause:
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L’aumento delle temperature e l’aumento degli eventi di calore estremo che causano affaticamento e debolezza, il colpo di calore che conduce fino alla morte, specialmente nelle popolazioni vulnerabili.
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Le alte concentrazioni di edifici nelle aree urbane causano l’effetto “isola di calore urbano”, dovuto alla generazione e all’assorbimento di calore, rendendo il centro urbano più caldo di diversi gradi rispetto alle aree circostanti.
-Malattie di origine alimentare e nutrizione
L’assunzione di cibo nutriente è una necessità di base della vita, e l’incapacità di ottenere calorie sufficienti, macronutrienti (grassi, proteine, carboidrati) e micronutrienti (vitamine, minerali) può causare malattie e morte. Il cibo può anche essere una fonte di malattie di origine alimentare, derivanti dal consumo di cibo avariato o cibo contaminato da microbi, residui chimici o sostanze tossiche. I potenziali effetti del cambiamento climatico sulle malattie di origine alimentare sono per lo più indiretti, e le popolazioni colpite riguardano tutti i Paesi della Terra. Cause:
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Eventi meteorologici estremi e cambiamenti di temperatura e precipitazioni possono danneggiare o distruggere le colture e interrompere il trasporto e la consegna di cibo.
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I cambiamenti nelle filiere agricole dovuti alle diverse pratiche agricole correlate ai cambiamenti del clima possono ridurre la disponibilità e il contenuto nutrizionale delle forniture alimentari. Ad esempio, un aumento dell’uso di pesticidi tipico delle stagioni instabili e umide, comporta una diminuzione del contenuto nutrizionale degli alimenti e la diffusione di sostanze pericolose presenti come residui dei trattamenti nella frutta e nella verdura.
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Gli allevamenti intensivi comportano una forte produzione di CO2 insieme alla produzione di carne meno nutriente e spesso contaminata da pesticidi, antibiotici e ormoni.
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L’aumento della siccità in alcune aree incoraggia parassiti delle colture come afidi, locuste, e mosche bianche, così come la diffusione della muffa che produce aflatossina, che può contribuire allo sviluppo di malattie del fegato, compreso il cancro.
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La diffusione di parassiti resistenti a causa dell’uso incontrollato di sostanze chimiche di sintesi in agricoltura, può comportare un maggiore uso di pesticidi, erbicidi e fungicidi che poi finiscono nel piatto.
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Eventi meteorologici estremi, come inondazioni, siccità e incendi possono contaminare le colture e la pesca, diffondendo metalli, sostanze chimiche spesso molto tossiche nell’ambiente.
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L’aumento delle temperature e gli impatti su altri parametri ambientali (ad esempio, l’acidificazione degli oceani) possono influenzare la potenziale soppressione immunitaria indotta da contaminanti e possono portare a ceppi più virulenti di patogeni esistenti e a cambiamenti nella loro distribuzione, oppure possono portare alla comparsa di nuovi patogeni. Ad esempio, l’aumento delle temperature della superficie del mare può comportare un aumento di molte specie di batteri Vibrio, che possono causare malattie di origine ittica, come il colera.
–Effetti sullo sviluppo umano
L’ambiente può interferire in maniera drastica sul normale sviluppo e comportamento degli esseri umani. Gli effetti ambientali sullo sviluppo includono la riduzione del QI dovuto all’esposizione a metalli pesanti, come il piombo, comportare cambiamenti nella pubertà dovuti all’esposizione a sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino (sostanze inquinanti denominate “interferenti endocrini”), difetti di nascita, aborti e parti pretermine. I difetti congeniti sono la principale causa di morte nei bambini, e quelli nati con difetti congeniti hanno un rischio maggiore di malattia e invalidità a lungo termine rispetto a neonati senza difetti. L’esposizione ambientale durante i periodi di sviluppo più critici, come la pre-concezione, il pre-impianto, il periodo fetale e la prima infanzia, può portare a perdita funzionale e cambiamenti dello sviluppo attraverso mutazioni genetiche e cambiamenti epigenetici. Le conseguenze delle interferenze sullo sviluppo comportano una vita di sofferenza e costi sociali significativi in termini di risorse, assistenza medica e perdita di produttività. Cause:
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Le riduzioni nutrizionali di un feto in via di sviluppo hanno effetti duraturi per tutta la vita. La malnutrizione e la sotto-nutrizione durante la gravidanza sono una causa globale di basso peso alla nascita e successivi deficit di sviluppo.
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I cambiamenti nei modelli produttivi e di conseguenza nella concentrazione di contaminanti, come il mercurio e il piombo, che entrano nell’ambiente marino, possono aumentare le contaminazioni nei prodotti ittici, il che può avere effetti sullo sviluppo, tra cui una riduzione del QI del feto.
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L’aumento di erbacce e parassiti comporta un aumento dell’uso di erbicidi e pesticidi, con conseguente aumento dell’esposizione e quindi del rischio durante lo sviluppo.
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L’aumento della prevalenza di alcune tossine, tra cui alcuni metalli pesanti, arsenico inorganico, PCB, composti organici persistenti negli ambienti umani, a causa di eventi atmosferici estremi, comporta esposizioni molto pesanti. Queste tossine sono sostanze cancerogene, molto attive anche per altri effetti avversi gravi.
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L’aumento della frequenza e della localizzazione delle fioriture di alghe nocive comporta l’aumento della quantità di biotossine nei pesci e nei frutti di mare, con effetti sullo sviluppo del feto quando ingerite da una donna incinta.
–Salute mentale e disturbi legati allo stress
I disturbi della salute mentale vanno da disturbi lievi, come fobie sociali, a malattie gravi, tra cui la depressione e l’intenzione suicida. Molti disturbi della salute mentale possono portare ad altre malattie croniche e alla morte. Disturbi legati allo stress derivano da risposte anormali all’ansia acuta o prolungata, e possono includere disturbo ossessivo-compulsivo e disturbo da stress post-traumatico. La salute mentale tende ad essere una bassa priorità di ricerca nella sanità pubblica e il cui impatto sul benessere umano e sociale è spesso sottovalutato. Il cambiamento climatico influisce indirettamente sul benessere psicologico di una persona. Le condizioni meteorologiche estreme e altri eventi legati al clima possono avere una varietà di impatti psicologici sulle comunità e sugli individui, dallo stress traumatico acuto ai disturbi mentali cronici, come depressione, disturbo da stress post-traumatico, difficoltà di sonno, isolamento sociale, irritabilità e abuso di droghe o alcool. I disturbi mentali cronici possono anche portare a ulteriori effetti negativi sulla salute. Cause:
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Eventi meteorologici estremi, come uragani, incendi e inondazioni, creando stress. L’esposizione prolungata allo stress può comportare un calo della salute mentale.
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Eventi prolungati di caldo o freddo creano situazioni di stress cronico che possono causare o aggravare problemi di salute, in particolare nelle popolazioni che soffrono già di salute mentale o disturbi legati allo stress.
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Eventi meteorologici estremi portano a danni o perdita dei propri beni, morte o traumi severi di persone care, possono aumentare l’incidenza di problemi di salute mentale e disturbi legati allo stress.
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Gli eventi meteorologici estremi e l’aumento del livello del mare provocano lo spostamento di persone, in particolare di membri già vulnerabili della società, aumentando il rischio di salute mentale e disturbi legati allo stress.
–Malattie e disturbi neurologici
Le malattie e i disturbi neurologici sono quelli che colpiscono il sistema nervoso centrale e periferico, tra cui il morbo di Parkinson e il morbo di Alzheimer. I fattori ambientali sono sospettati di svolgere un ruolo importante sia nell’insorgenza che nella gravità di entrambe le malattie, oltre che la genetica, l’invecchiamento e altri fattori. Le condizioni neurologiche hanno un impatto sulla qualità della vita sia per il malato che per chi lo cura, oltre a comportare lo stress sanitario, sull’economia e sulla forza lavoro. Cause:
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Malnutrizione.
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Esposizione a sostanze chimiche pericolose, biotossine e metalli nell’aria, nell’acqua e negli alimenti.
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Cambiamenti nella gestione delle specie nocive correlate ad un aumento dell’uso di pesticidi.
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Aumento delle fioriture di alghe che rilasciano neurotossine nei frutti di mare e nell’acqua dolce e marina, che possono causare grave degradazione del cervello, difficoltà respiratorie e morte nell’uomo.
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Stress, dislocazione e privazione sono il risultato di eventi meteorologici estremi, che possono avere effetti profondi sulle funzioni neurologiche.
–Malattie vettoriali e zoonotiche
Le malattie vettoriali e zoonotiche (VBZD) sono malattie infettive la cui trasmissione coinvolge ospiti o vettori animali. Le malattie vettoriali, come la malaria, sono quelle in cui un organismo, tipicamente insetti, zecche o acari, trasportano un patogeno da un ospite all’altro, generalmente con una maggiore nocività (virulenza) del patogeno nel vettore. Le zoonosi, come l’influenza aviaria, sono malattie che possono essere trasmesse dagli animali all’uomo per contatto con gli animali o attraverso vettori che trasportano agenti patogeni zoonotici dagli animali all’uomo. Mentre molte VBZD, come la malaria, la febbre gialla, la dengue e il tifo murino, sono rari, siamo suscettibili a VBZD che si trovano in Paesi anche molto lontani a causa di fattori come il commercio globale e i viaggi. Molte VBZD sono sensibili al clima e ai cambiamenti ecologici associati al cambiamento climatico, e hanno un forte impatto sulla distribuzione e l’incidenza di queste malattie. Un esempio molto attuale è proprio il COVID-19. Cause:
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I cambiamenti di temperatura e precipitazione influiscono direttamente sul VBZD attraverso l’interazione patogeno-ospite, e indirettamente attraverso i cambiamenti dell’ecosistema e la composizione delle specie.
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Mentre le temperature aumentano i vettori possono diffondersi in nuove aree che prima erano troppo fredde.
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Il cambiamento climatico nel periodo di incubazione dei patogeni nei vettori invertebrati, dovuto a precipitazioni e/o aumento della temperatura, possono alterare la trasmissione. Ad esempio, un aumento delle temperature e delle precipitazioni può aumentare la popolazione di vettori dove normalmente i patogeni vivono.
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Le migrazioni della popolazione umana possono espandere la distribuzione degli agenti patogeni e aumentare le vie di esposizione.
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Un declino della biodiversità altera le relazioni predatore-preda. Un declino nei predatori dei vettori può aumentare le popolazioni vettoriali.
–Malattie trasmesse dall’acqua
Le malattie trasmesse dall’acqua sono causate da una varietà di microrganismi, biotossine e contaminanti tossici, che portano a malattie devastanti come colera, schistosomiasi, problemi gastrointestinali e altre. I focolai di malattie trasmesse dall’acqua si verificano spesso dopo un grave evento di precipitazione (grandi pioggie, nevicate). Poiché il cambiamento climatico aumenta la gravità e la frequenza di alcuni importanti eventi di precipitazione, le comunità, specialmente nei paesi in via di sviluppo, potrebbero essere afflitte da un elevato carico di malattie trasmesse dall’acqua. Inoltre, malattie causate da batteri Vibrio come il colera e altre malattie intestinali possono rappresentare una minaccia maggiore a causa dell’effetto che l’aumento delle temperature marine avrà sulla crescita e la diffusione dei batteri. È probabile che i cambiamenti climatici aumentino l’incidenza delle malattie diarroiche in tutto il mondo, e condizioni meteorologiche estreme possono anche complicare gli sforzi di prevenzione già inadeguati. Cause:
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La siccità può causare un aumento delle concentrazioni di agenti patogeni negli effluenti e la contaminazione delle acque superficiali.
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Cambiamenti negli ecosistemi oceanici e costieri, compresi cambiamenti nel pH, nelle sostanze nutritive e nel deflusso dei contaminanti, nella salinità e nella salubrità dell’acqua, che possono causare il degrado dell’acqua dolce, in particolare nelle zone in cui gran parte della popolazione utilizza acque superficiali non trattate per il consumo quotidiano e le diverse attività.
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L’aumento della frequenza di eventi meteorologici estremi può causare inondazioni di acqua e impianti di trattamento delle acque reflue, aumentando il rischio di malattie trasmesse dall’acqua.
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Indirettamente, la mancanza di acqua può causare difficoltà nella produzione agricola, perdita delle colture, malnutrizione, fame, spostamento della popolazione, e conflitti nella distribuzione delle risorse.
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Cambiamenti possono verificarsi nella distribuzione e concentrazione di contaminanti chimici nelle acque costiere e oceaniche attraverso il rilascio di contaminanti precedentemente bloccati nelle calotte polari, o contaminanti in deflusso dallo sviluppo costiero.
Come concludere: è chiaro che la situazione è drammatica. E’ urgente lanciare un appello ai governi perché onorino gli impegni presi in materia di clima e, in alcuni casi, siano pronti a prenderne di ancora più audaci. L’ultimo Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ha dichiarato che, per raggiungere l’obiettivo, dobbiamo realizzare riduzioni immediate, rapide e significative delle emissioni, non possiamo semplicemente contare sugli altri: dobbiamo tutti fare la nostra parte.
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LETTURE CONSIGLIATE
“È tempo di comprendere di più, così possiamo temere di meno”. Fiorella Belpoggi ha preso in carico le parole di Marie Curie e le ha fatte sue, diventando una scienziata di fama mondiale senza perdere misura, né gentilezza.
Raccontare la sua storia significa ripercorrere la specificità di una ricerca indipendente, unica in Italia per il semplice fatto di essere finanziata non dall’industria o da qualche università, ma da oltre 30.000 soci, tra semplici cittadini, associazioni ed enti vari. Sono questi, infatti, i finanziatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna, di cui la Belpoggi è direttrice. Un ente di ricerca autonomo, libero da qualsiasi pressione, nato per evidenziare le strette connessioni tra ambiente e salute e disvelare i guai provocati da un’idea malsana di progresso, con tutte le sue conseguenze. Un percorso, quello della Belpoggi, faticoso, accidentato, per molti versi complicato, ma anche ricco di scoperte esaltanti, incontri stupefacenti e riconoscimenti internazionali.
Il libro, scritto a quattro mani da Fiorella Belpoggi e dalla giornalista Licia Granello, è la storia dell’utopia realizzata di una ricerca scientifica dal basso, orientata al bene comune e non agli interessi di parte, i cui studi, condotti nel corso di oltre 40 anni su oltre 200 agenti chimici, hanno costituito la base scientifica normativa a livello nazionale e internazionale.