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I rifiuti aumentano e metà popolazione mondiale non li ricicla

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Nel mondo ci sono in 3,5 miliardi di persone che non conoscono la raccolta differenziata e il conferimento in discarica. Negli oceani si sversano 7 milioni di tonnellate di plastica…
Sulla raccolta differenziata nel nostro paese c’è ancora tanto da fare, ma nei paesi del Sud del Mondo, che finiscono per essere inevitabilmente invasi dalle nostre merci usa e getta, la situazione è drammatica. Secondo uno studio dell’ISWA, l’International Solid Waste Association, che terrà dal 17 al 19 settembre un convegno internazionale a Firenze, 3,5 miliardi di persone, ossia metà della popolazione mondiale, non ha accesso ai più elementari servizi di gestione dei rifiuti e fa ampiamente ricorso a discariche a cielo aperto, con le situazioni più critiche nelle metropoli. E così negli oceani finiscono 7 milioni di tonnellate di plastica ogni anno.
Secondo la ricerca, viene ancora conferito in discarica il 70% circa dei rifiuti urbani prodotti in tutto il pianeta, l’11% diventa fonte energetica e solo il 19% viene riciclato o compostato. La quantità totale di rifiuti urbani, industriali e pericolosi prodotti annualmente in tutto il mondo ammonta oggi a circa 4 miliardi di tonnellate, ma il costante aumento della popolazione mondiale e il crescente innalzamento del reddito nazionale lordo/pro capite nei paesi in via di sviluppo stanno provocando un continuo, rilevante aumento della quantità di rifiuti prodotti quotidianamente. I rifiuti solidi urbani hanno raggiunto la cifra record compresa tra 1,6 e 2 miliardi di tonnellate.
Il problema più grosso è che se da noi, grazie alla crisi, la produzione procapite sembra essersi stabilizzata, a livello mondiale, i rifiuti urbani  sono in rapido aumento. Secondo l’Iswa quelli organici sono destinati ad aumentare del 44% dal 2005 al 2025. Per avere un’idea degli impatti attesi a livello globale, si prevede che i rifiuti alimentari smaltiti in discarica aumenteranno la quota delle emissioni di gas a effetto serra di origine antropica dall’8% al 10%. Intanto anche l’export di rifiuti si conferma come un vero sporco affare: più del 50% della plastica, della carta e dei rottami ferrosi viene oggi esportato nel sud-est asiatico.

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