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Il climatologo Fazzini: «Meteo e clima, chiarezza su cause ed effetti»

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Le ondate di acqua alta a Venezia, le piogge che mettono in ginocchio città in varie parti d’Italia, valanghe che uccidono, eventi estremi ed eventi ricorrenti: cosa e perché è da correlare direttamente all’emergenza dei cambiamenti climatici in atto e cosa no? Lo abbiamo chiesto al climatologo Massimiliano Fazzini.
Massimiliano Fazzini è docente di geologia applicata, geografia fisica, fisica dell’atmosfera, geomorfologia, meteorologia applicata e rischio climatico alle università di Camerino, Roma Tre, Siena, Ferrara, Perugia, Parigi 7 e Liegi. Segue con grande interesse i fenomeni meteorologici e le dinamiche del clima che si stanno verificando e ci tiene a sottolineare che «c’è una differenza tra ciò che è ascrivibile al tempo meteorologico, cioè alle complesse condizioni ambientali che caratterizzano territori circoscritti in un tempo limitato, e ciò che è in relazione diretta invece al clima medio, cioè alla ripetitività di tali evidenze in un periodo di almeno trent’anni».
«A Venezia, per esempio, si è detto che gli oltre 180 centimetri di acqua alta dipendono direttamente dai cambiamenti climatici, ma si può ragionevolmente affermare che non è proprio così. Dipendono invece dai cambiamenti climatici e dal riscaldamento globale gli eventi di acqua alta in laguna che negli ultimi vent’anni sono diventati sempre più frequenti e numerosi con un’altezza di 130-135 centimetri; questo sì che è un segnale che ci indica gli effetti del clima che cambia – spiega Fazzini – Nel caso specifico di questi giorni, il fenomeno è dovuto a circostanze concomitanti, quali la forte corrente di scirocco che ha coinciso con la massima marea astronomica, alle quali si è aggiunta la subsidenza, circa 15 centimetri negli ultimi trent’anni. Se l’alta marea del 4 novembre 1966 si fosse verificata nei giorni scorsi, si sarebbe arrivati a un livello dell’acqua di oltre 200 centimetri, proprio tenendo conto di quanto si è abbassato il livello della città».
Secondo Fazzini, si può dunque affermare che dipendono direttamente dai cambiamenti climatici eventi che si intensificano in maniera ripetuta nel tempo ed eventi estremi, quali valanghe, piogge, nevicate o mareggiate eccezionali. «Mentre ci sono altre situazioni, come quella di Venezia dei giorni scorsi, che sono frutto di circostanze meteo concomitanti».
Riguardo al Mose, opera contestata e criticata da molti, Fazzini dichiara: «Se il Mose fosse stato già operativo, avrebbe potuto fare entrare in laguna meno acqua e ne avrebbe potuto rallentare la corsa, ma nulla più. È stato progettato molti anni fa e risente di questo (era pensato per bloccare maree solo fino a 150 centimetri), così come risente del fatto che è stato sottovalutato e sottostimato l’innalzamento del livello medio marino».
«In una città come Venezia ora ritengo sia quanto mai necessario che tutti gli attori competenti sulla scena formulino prima possibile un serio piano di adattamento locale alle mutate condizioni climatiche, in modo da ridurre al minimo i rischi per la popolazione».

Per approfondire il ruolo dell’agricoltura nell’emergenza climatica

L’attuale modello agroalimentare è il principale colpevole della crisi ambientale, sociale ed economica che stiamo vivendo. Il nuovo libro di Vandana Shiva, presidente di Navdanya International, dal titolo “Agroecologia e crisi climatica” (Terra Nuova Edizioni), dimostra che le pratiche agricole sostenibili sono l’unica soluzione per combattere le ineguaglianze sociali e il cambiamento climatico, consentendo di garantire a tutti gli abitanti della Terra il cibo e l’acqua.

Per sensibilizzare anche i bambini

Riguardo alle letture utili che si possono trovare disponibili per sensibilizzare anche i più giovani sull’emergenza climatica e ambientale, ecco che Terra Nuova ha pubblicato il libro illustrato per bambini e ragazzi “Insieme per salvare il mondo” , che spiega l’emergenza climatica ai più giovani e offre spunti di riflessione e di azione.

Sofia, la giovane protagonista di questo libro, è in sintonia con i tantissimi studenti che in tutto il mondo stanno scendendo in piazza chiedendo che gli adulti facciano qualcosa contro il riscaldamento globale e il cambiamento climatico. Gli scioperi per il clima e il movimento che si è creato intorno ai Fridays For Future testimoniano la nascita, nelle generazioni più giovani, della consapevolezza che se non interveniamo ORA, il pianeta e tutti i suoi abitanti non avranno futuro.
La presa di coscienza di Sofia, la solidarietà che esprime verso le specie e le popolazioni più a rischio raccontano che possiamo ancora fare qualcosa, che ognuno di noi può fare la differenza. Insieme per salvare il mondo è infatti una storia ottimista con un lieto fine che tutti auspichiamo.
Nella parte finale del libro sono presenti spiegazioni scientifiche molto utili sul cambiamento climatico e il riscaldamento globale, e approfondimenti che analizzano cosa sta succedendo ad alcune specie a rischio di estinzione: l’orso polare, la tigre del Bengala, la tartaruga di Kemp, le api e il fenicottero andino. Ma anche alcuni insediamenti umani sono gravemente a rischio: ad esempio la popolazione della Repubblica della Kiribati, i contadini siriani e i pescatori del New England potrebbero diventare presto i nuovi rifugiati climatici a causa della distruzione delle condizioni che consentono loro di sopravvivere nei luoghi di nascita.

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