La prima associazione di cohousing a Roma risale al 2007. E-co-abitare, che già dal nome fa intuire l’attenzione alla sostenibilità ambientale, ha pensato di utilizzare edifici in disuso e ha presentato all’Agenzia del Demanio una manifestazione d’interesse relativa alle dismissioni militari nell’ambito del progetto Roma come Friburgo.
Dice Susy Pirinei, presidente dell’associazione: «Riteniamo che le ex aree militari possano rappresentare una grande opportunità per la
rigenerazione urbana e sociale della città. Riusando e riqualificando tali aree è possibile creare
insediamenti abitativi innovativi, ecosostenibili, a basso consumo energetico, sull’esempio del quartiere Vauban di Friburgo (vedi
Quartiere Vauban: una città diversa è possibile), nato in un’ex area militare».
Una delle attività principali che l’associazione ha svolto in questi anni sul territorio è stata anche la
divulgazione del concetto di cohousing, realizzando giornate di studio nelle Università, partecipando a vari incontri alla Città dell’Altra Economia e organizzando incontri periodici informali di orientamento. Attualmente sono più di 300 le persone, tra simpatizzanti, curiosi, studiosi e aspiranti cohouser, che sono iscritte alla mailing-list dell’associazione (
cohousing-sostenibile-roma@yahoogroups.com)
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PER SAPERNE DI PIÙ
Sono sempre più numerosi giovani e meno giovani che decidono di andare a vivere in un cohousing o in un ecovillaggio, una scelta dettata non solo da motivi economici (vivere insieme costa decisamente meno), ma anche dal crescente bisogno di uno stile di vita sobrio e a basso impatto ambientale, basato su relazioni autentiche e di solidarietà. Il panorama delle esperienze comunitarie, in Italia e all’estero, è assai ricco e variegato.
Sempre più spesso si riconosce il valore sociale oltre che ambientale del vivere insieme, tanto che anche in Italia sono in crescita le amministrazioni locali che promuovono bandi per l’assegnazione di terreni o edifici destinati al cosiddetto housing sociale; è successo in Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna e altrove.
L’autrice racconta la storia e soprattutto il presente di ecovillaggi e cohousing già attivi in Italia, dei numerosi progetti in via di realizzazione e aperti a nuove adesioni, e delle esperienze internazionali più significative. Quella che emerge è una mappa completa e variegata, utile per chi vuole approfondire una tematica ancora poco conosciuta oppure per chi ha già avviato una riflessione e un percorso, e che nel libro può trovare suggestioni, stimoli e contatti per proseguire il proprio cammino.
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