«Il progetto della nuova centrale idroelettrica a Colle di Val D’Elsa prevede l’installazione di una condotta che preleverà il 50% dell’acqua per un tratto del fiume arrecando un grave danno» al fiume stesso. A denunciarlo è il coordinamento “Salviamo l’Elsa” che ha lanciato una petizione per chiedere che l’opera venga fermata.
«Il progetto della nuova centrale idroelettrica a Colle di Val D’Elsa prevede l’installazione di una condotta, il cosiddetto “Tubone”, di 1 metro e 20 centimetri di diametro, che attraversa la città nel suo centro urbano per 1 chilometro e 200 metri, passando in gran parte accanto o sotto il canale della Gora esistente. Il prelievo toglierà metà dell’acqua ad un tratto di fiume di oltre 3km ricadente nell’area A.N.P.I.L., Area Naturale di Interesse Locale, del Parco Fluviale dell’Alta Valdelsa e dunque una zona di grandissimo interesse naturalistico e turistico, proprio sul Sentierelsa, dove passa la Via Francigena»: lo denuncia il coordinamento “Salviamo l’Elsa” che ha avviato una petizione per fermare l’opera.
«Attraverso tale condotta
verrà prelevato il 50% dell’acqua del fiume dalla steccaia sotto il Ponte di San Marziale, all’inizio del
Sentierelsa, la condurrà alle turbine collocate in Ferriera, nei pressi di Via della Lisciata, e infine la rilascerà di nuovo nel fiume, ben dopo il Ponte di Spugna.
Il Parco verrebbe compromesso quindi nella sua interezza – si legge nel testo della petizione – Sappiamo inoltre che
la portata reale del fiume è molto inferiore a quella su cui si basa il progetto del “Tubone”, per cui, tolta la metà dell’acqua, l’esiguo flusso naturale residuo non può garantire la salvaguardia del delicato ecosistema fluviale,
gioiello naturalistico e serbatoio di biodiversità e habitat rari, come ampiamente dimostrato dall’Università di Siena. Il progetto proposto dalle società PVG e MAK 2 arreca un
grave danno al nostro grande Bene Comune, il Parco dell’Elsa, meta di escursioni e grande attrattiva turistica, con importanti ricadute sull’economia della città».
«Per tratti molto estesi il progetto impatta pesantemente sulle gore, antica infrastruttura idraulica di interesse storico e culturale, fattore decisivo per lo sviluppo urbano della città storica; un’opera dalla fisionomia complessa, destinata a diventare mero contenitore del grande ed invasivo tubo, la cui posa in opera comporterà modifiche e parziali distruzioni dell’antico manufatto – prosegue il coordinamento – Siamo a favore alla produzione dell’energia idroelettrica, ma sfruttando l’acqua in maniera sostenibile. Questo progetto invece comporta gravi danni al grande patrimonio della nostra città, compromettendone lo sviluppo turistico, economico e la fruizione collettiva legata al fiume e alle sue acque. Chiediamo dunque alla Regione Toscana e alle autorità preposte di fermare questo progetto, revocando o sospendendo l’autorizzazione emessa».
«Facciamo appello alle società proponenti affinché rinuncino a un’opera fortemente impattante e osteggiata dalla comunità locale, dal Comune di Colle di Val D’Elsa (è in corso un procedimento giudiziario in Cassazione), dal Consiglio Comunale e dalla Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio delle province di Siena, Grosseto e Arezzo che si è espressa contro il progetto, a tutela dei valori monumentali, paesaggistici ed archeologici del sistema delle antiche gore di Colle» conclude la petizione.
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