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Il petrolio soffoca Genova

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Disastrose le conseguenze della rottura delle tubazioni dell’impianto Iplom di Genova, con ondate di petrolio riversatesi nel Polcevera e, secondo le ultime informazioni, giunte al mare.
«Fra il fogliame abbattuto dalla “marea nera” di petrolio domina il silenzio. Il sottofondo abituale delle rane non c’è più, così come il futuro fatto di girini appena nati e trascinati via. Sul percorso dell’onda di greggio che domenica ha stravolto l’ecosistema tra Fegino e il Polcevera fino a sfiorare il mare, ora ci sono decine divolontarieanimalisti, binocoli in mano e mascherine pronte, strumenti indispensabili per intervenire per tempo». Lo scrive Riccardo Porcù su Il Secolo XIX, quotidiano ligure.
«L’odore di greggio entra nelle narici e non se ne va. Miasmi respirati anche dalle oche e dai germani reali, scappati in fretta lontano, verso il Polcevera. Per alcuni non abbastanza, trovati subito dai vigili del fuoco e dalla Protezione civile. I superstiti vengono avvistati sempre più di rado dai binocoli dei volontari, tentano di spiegare le ali e alzarsi oltre la marea nera ma il greggio è troppo pesante, li trattiene a terra (foto) . Qui sulrio Fegino, nella zona chiamata “conchetta”, proprio sotto il tubo esploso domenica, fino a pochi anni fa i bambini venivano a fare il bagno. Ora l’iridescenza del carburante macchia l’acqua limpida e lascialumacheappese ai fili d’erba e leraneimmobili vicino a quello che era il loro regno».
La fuoriuscita di greggio in Valpolcevera è avvenuta «a seguito della rottura di una tubazione interrata dell’oleodotto che collega la raffineria di Busalla». È quanto afferma un nota della Iplom, secondo la quale l’incidente si è prodotto mentre era in corso il trasferimento di greggio da una nave nel Porto Petroli di Multedo.

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