Il rischio idrogeologico ci costa 3,5 miliardi l’anno
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mentre negli ultimi anni (dal 2010 ad oggi) la media è addirittura cresciuta a 6,8 miliardi all’anno”. Questi alcuni dei risultati del ‘Rapporto sullo stato del paesaggio alimentare italiano’, un lavoro di ricerca realizzato dal Corpo forestale dello Stato ed Eurispes. La popolazione italiana esposta a rischio idrogeologico e sismico “supera i 27 milioni di persone” e la causa principale di questo peggioramento si conferma il comportamento dell’uomo: la cementificazione, l’urbanizzazione, l’abusivismo edilizio, il disboscamento, la mancata manutenzione dei corsi d’acqua “stanno rendendo i suoli italiani più poveri e quindi più vulnerabili agli agenti atmosferici”. C’è poi anche la piaga degli “incendi boschivi che indeboliscono la capacità statica dei terreni”, spiega la Forestale. Secondo i dati del Corpo Forestale dal 1970 al 2012 è andato in fumo “il 46% di superficie boscata ed il 64% di superficie non boscata”.