Ilva: inquinare ad oltranza?
homepage h2
Tutto questo succede mentre 5 grandi aziende provano ad annullare la legge regionale sulla valutazione del danno sanitario. Sotto la regia di Confindustria Puglia – ha spiegato il consigliere regionale pugliese, Alfredo Cervellera – cinque grandi industrie hanno presentato ricorso al Tar
Per la procura, ai prodotti Ilva non si può applicare il decreto legge del 3 dicembre dal momento che la legge non ha effetto retroattivo. «L’attività con la relativa produzione avvenuta prima dell’emanazione del decreto – ha scritto la Procura – non è soggetta alle regole ivi contenute». A quanto si è saputo per ora, l’argomentazione del gip si articola su un’analoga motivazione. Il divieto di retroattività della legge è «fondamentale valore di civilità giuridica e principio generale dell’ordinamento»: lo scrive il gip Patrizia Todisco nell’ordinanza con la quale ha respinto la richiesta dell’Ilva di dissequestro della merce sulle banchine dell’area portuale. Il giudice fa riferimento a quanto previsto dall’articolo 3 comma 3 del decreto legge sull’Ilva che dispone la reimmissione della società nel possesso dei beni «a decorrere dalla data di entrata in vigore» dello stesso provvedimento, il 3 dicembre scorso. La merce giacente sulle banchine, prodotti finiti e semilavorati, è destinata alla vendita o al trasferimento in altri stabilimenti del gruppo Riva.
Intanto il Consiglio dei ministri ha deciso che il Governo presenterà un emendamento interpretativo al decreto salva-Taranto. Ad annunciarlo il ministero dell’Ambiente, secondo cui l’azienda potrà commercializzare quanto prodotto prima del decreto.