Cresce in tutta Italia la nuova “tendenza antimballaggi”. Tante le azioni per ridurre questa tipologia di rifiuti che negli ultimi giorni hanno interessato diverse città. Iniziative di imprese, politici e amministratori…
Sono diverse le iniziative sul territorio nazionale mirate alla riduzione degli imballaggi, un inutile spreco che aumenta la produzione di rifiuti.
A Trento il Comune ha approvato il protocollo d’intesa con la grande distribuzione che mira alla riduzione di tutti quegli scarti (imballaggi, confezioni, contenitori) che riempiono il carrello della spesa. Il protocollo sarà firmato entro la fine di dicembre dal sindaco e da tutti i gruppi della grande distribuzione che hanno aderito al progetto. L’adesione all’iniziativa comporta l’impegno da parte dei punti vendita ad adottare una serie di azioni. Quelle obbligatorie sono: messa a disposizione di shopper in tela o altro materiale riutilizzabile o compostabile; vendita di salumi e formaggi in carta a veli separabili o separati; presenza e promozione di prodotti con ricariche; vendita vino, acqua e succhi con vuoto a rendere; presenza di contenitori per raccolta pile usate e vendita pile ricaricabili; cessione di alimenti prossimi alla scadenza ad associazioni benefiche o ai clienti con sconti.
Il Comune di Torino – rappresentato dagli assessori al Commercio, Alessandro Altamura, e all’Ambiente, Roberto Tricarico – ha firmato da poco un protocollo d’intesa con le associazioni di categoria del commercio (Api, Federdistribuzione, Coop, Cna Fiva, Fivag, Asiap) che stabilisce che dal 2 aprile 2010 i commercianti del capoluogo piemontese non potranno più dare ai clienti sacchetti in plastica, in anticipo di quasi un anno rispetto al divieto su scala nazionale, slittato al 2011 grazie a una deroga.
A Firenze, inoltre, il gruppo Ferragamo ha deciso di usare per i propri packaging scatole e shopping bag ecologiche. Per le nuove shopping bag e per le scatole dei prodotti di Salvatore Ferragamo è stata utilizzata una carta naturale. I nuovi packaging ecologici sono già presenti nelle boutique della Maison e il processo di sostituzione a livello mondiale sarà completato entro febbraio 2010.
Al sud, invece, il responsabile Italiani nel mondo del Pdl, Aldo Di Biagio, ha invitato gli artigiani campani a ribellarsi alla norma che prevede l’imbustamento obbligatorio del pane artigianale. “Non comprate le macchine imbustatrici e le connesse buste di plastica ma continuate ad avvolgere i fragranti pezzi di pane nella carta che ritengo l’imballaggio più adeguato per salvaguardare la qualità di un prodotto alimentare come questo – ha detto -. L’onere che la legge comporta – ha concluso Di Biagio – rischierà di far chiudere l’80% degli artigiani che non potranno sostenere queste spese ingiustificate”.
Fonte: E-Gazette