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Inceneritore di Parma: chiesto il sequestro

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La Procura di Parma ha chiesto il sequestro preventivo del cantiere dell’inceneritore di Parma che Iren ha in costruzione in località Ugozzolo. Nell’atto presentato al Gip, che deciderà nei prossimi giorni, si ipotizzano i reati di abuso edilizio e abuso d’ufficio.
La Procura di Parma ha chiesto il sequestro preventivo del cantiere dell’inceneritore di Parma che Iren ha in costruzione in località Ugozzolo. Nell’atto presentato al Gip, che deciderà nei prossimi giorni, si ipotizzano i reati di abuso edilizio e abuso d’ufficio. Nel fascicolo, aperto dal procuratore Gerardo Laguardia e dalla Pm Roberta Licci, figurerebbero dieci indagati. Gli accertamenti della Guardia di Finanza di Parma, come già evidenziato dalla Commissione europea, avrebbero sottolineato il fatto che Enia, la società poi confluita in Iren, non ha indetto alcuna gara pubblica per progettare l’impianto: da qui l’ipotesi di abuso d’ufficio. Le Fiamme Gialle avrebbero rilevato anche l’assenza di alcune autorizzazioni edilizie, come il mancato pagamento al Comune degli oneri di urbanizzazione. Sulle due questioni al centro dell’inchiesta, nei mesi scorsi si era espresso il Tar di Parma che aveva però dato ragione a Iren, annullando il fermo del cantiere deciso in precedenza dalla Giunta dell’ex sindaco Pietro Vignali. Ora la parola passa alla giustizia penale e al Gip Maria Cristina Sarli.  Il No all’inceneritore è uno dei cavalli di battaglia dell’attuale sindaco grillino Federico Pizzarotti, in contrasto con Iren che, solo tre giorni fa, annunciava per l’impianto “l’entrata in funzione per la fine dell’anno”.
Tra gli indagati nell’inchiesta della Procura di Parma sulla costruzione dell’inceneritore ci sarebbero anche l’ex sindaco Elvio Ubaldi e l’amministratore delegato di Enia, Andrea Viero, ora direttore generale di Iren, la multiutility che ha assorbito Enia e ha proseguito i lavori.Sarebbero indagati, stando a quanto riportato dal Tg3, anche l’ex responsabile del Servizio ambiente del Comune di Parma, Emanuele Moruzzi, già arrestato nell’inchiesta sul verde pubblico; e il suo collega all’Urbanistica Ivano Savi, preso per un giro di mazzette insieme alla moglie. Nell’elenco, anche il dirigente dell’ufficio Ambiente della Provincia di Parma, Gabriele Alifraco.

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