L’edilizia sostenibile ha fatto scuola
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Inaugurata il 29 settembre scorso, la nuova ala dell’Istituto comprensivo del comune è una palazzina su tre piani, che oltre al contenimento dei consumi energetici adotta soluzioni di bioedilizia.
Il progetto ha ottenuto appunto la targhetta di riconoscimento Classe A, rilasciata dall’agenzia di certificazione CasaClima di Bolzano. L’edificio scolastico ha un fabbisogno energetico inferiore ai 30 kWh per m2. Tradotto in termini più concreti significa 3 litri di gasolio: un traguardo considerevole, se si considera che una casa italiana mediamente, al metro quadro, ogni anno ne consuma 15.
Che la scuola debba far da modello non fa solo parte della retorica. È anche una precisa richiesta dello Stato: le nuove linee guida per la riduzione nazionale delle emissioni di gas serra additano l’edilizia pubblica, e in particolare le scuole, come luogo in cui è più necessario intervenire. La strada verso Kyoto non è solo lastricata di buone intenzioni, ma anche di qualche scelta obbligata: i consumi di case, uffici, edifici pubblici, se sommati insieme, danno origine al 40% delle emissioni di CO2 nostrane.
Gli elementi di una eco-scuola
Addio vecchie scuole grigie, con i termosifoni sempre accesi e gli infissi squinternati. Ci guadagna l’ambiente, il portafogli e magari anche la salute. La nuova edilizia pubblica ecosostenibile punta a ridurre l’impatto ambientale e al contempo si mostra un po’ più attenta alla salute di chi, in quegli edifici, ci passa gran parte della giornata.
«Abbiamo provveduto a far certificare l’intervento dall’agenzia Casa-Clima di Bolzano ma abbiamo anche tenuto fede alle linee guida della Regione per la valutazione della qualità energetica ed ambientale» racconta l’ingegner Andrea Buzzetti, progettista dell’intervento. «L’attenzione all’ambiente è andata oltre agli obblighi di CasaClima, con soluzioni ecosostenibili come ad esempio per il recupero dell’acqua piovana». Le cassette dei water infatti sono rifornite con le acque piovane, raccolte in una grande cisterna all’esterno dell’edificio.
La pavimentazione della palestra è in legno naturale trattato con impregnanti ecocompatibili. Il luogo è al riparo da fonti di inquinamento atmosferico, ma anche a debita distanza da sorgenti di inquinamento elettromagnetico.
La versione completa dell’articolo “L’edilizia sostenibile ha fatto scuola” di Gabriele Bindi è disponibile sul numero di maggio di Terra Nuova.